Cgil-Cisl-Uil Toscana in piazza il 19 contro il terrorismo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 novembre 2003 19:26
Cgil-Cisl-Uil Toscana in piazza il 19 contro il terrorismo

Mercoledi' 19 novembre il sindacato manifestera' in Toscana contro il terrorismo con una serie di iniziative in tutta la regione, tre delle quali nelle citta' di Arezzo, Firenze e Pisa, tutte toccate da recenti episodi legati ad azioni delle nuove Brigate Rosse.
Lo hanno deciso le segreterie regionali di Cgil, Cisl, Uil riunite a Firenze e dalle quali e' partito un appello unitario affinche' alle manifestazioni partecipino tutte le componenti sociali della regione: partiti, associazioni, categorie, enti, movimenti.

L'invito a partecipare e' stato esteso, ed e' la prima volta, anche alle Questure e alle Prefetture. Il Sindacato della SLC-Cgil (del quale faceva parte il fiancheggiatore delle Br Bruno Di Giovannangelo, espulso proprio oggi) ha inoltre deciso una manifestazione a Pisa per lunedi' 10 novembre per discutere proprio del 'rischio infiltrazioni' terroristiche nel sindacato.
"L'iniziativa contro il terrorismo a cui il sindacato ha invitato anche le questure e le prefetture è molto significativa.

Credo sia importante che scendano in piazza un maniera corale e unitaria tutte le componenti sociali e politiche della nostra regione". Il sindaco di Firenze Leonardo Domenici commenta la decisione di Cgil Cisl e Uil di scendere in piazza mercoledì 19 novembre con una manifestazione unitaria contro il terrorismo, dopo gli ultimi episodi che hanno toccato anche il capoluogo. "Io ci sarò - sottolinea il sindaco - e faccio mio l'appello dei sindacati, perché la partecipazione sia la più larga possibile: di cittadini, partiti, associazioni, categorie, enti e delle stesse forze dell'ordine".


«Queste indagini dimostrano l'alto grado di professionalità della polizia ed in particolare della Digos fiorentina». Questo il giudizio di Giovanni Fittante, capogruppo in Palazzo Vecchio e portavoce regionale di "Insieme per l'Ulivo in Toscana", sull'operazione che in questi giorni ha portato alla cattura di brigatisti rossi e presunti fiancheggiatori del partito armato. «Ottima intelligence investigativa ed efficacia operativa - ha aggiunto Fittante che ha anche inviato una lettera di congratulazioni al questore ed al responsabile della Digos di Firenze - hanno permesso di smantellare una vera e propria colonna armata delle Br attiva nella nostra regione.

Il terrorismo è il nemico più insidioso della libera e democratica convivenza civile e questi successi delle forze dell'ordine devono essere salutati con grande entusiasmo».
Facce scure tra gli impiegati dell'ufficio postale 10 di Pisa, in Via delle Medaglie d'Oro, dove lavorava il presunto fiancheggiatore delle Brigate Rosse Bruno Di Giovannangelo. Nessuno dei dipendenti presenti ai tre sportelli in funzione ha voglia di parlare di quel collega fermato nell'ambito dell'inchiesta sulle nuove BR.

Il direttore della filiale Fulvio Pellegrini dice di non essere autorizzato a parlare e si limita ad affermare: 'Confermo l'impressione fornita dai clienti in questi giorni sull'uomo. Qui Di Giovannangelo lavorava da molti anni e non ha mai dato problemi'. L'ufficio e' frequentatissimo sin dalle prime ore del mattino, soprattutto dalle persone del quartiere, a cavallo tra la periferia e il centro di Pisa. 'Era una persona seria, non dava troppa confidenza, ma sembrava molto dedita al lavoro.

Quando ho saputo potrebbe essere un terrorista ci sono rimasta di sasso', dice una donna anziana.

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