Risoluzione alternativa delle controversie e mediazione collettiva: dal quadro internazionale al progetto locale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 Ottobre 2003 13:22
Risoluzione alternativa delle controversie e mediazione collettiva: dal quadro internazionale al progetto locale

E' il tema di un incontro che ha luogo al Convitto della Calza (Piazza della Calza 6, Firenze) il 24 ottobre alle 9.00.
La Camera di Commercio di Firenze offre da tempo, a favore di tutti gli operatori del sistema economico, strumenti di risoluzione extragiudiziale delle controversie che si distinguono per la brevità dei tempi, i costi contenuti e la competenza specifica del soggetto chiamato a seguire la procedura.
Mentre in altri Paesi i sistemi c.d. ADR (Alternative Dispute Resolution) sono ben conosciuti ed ampiamente utilizzati, in Italia tali sistemi, dopo iniziali difficoltà di recepimento, sono al momento in fase di sperimentazione.

E' indubbio, tuttavia, che gli stessi strumenti stiano suscitando particolare interesse, in quanto capaci di garantire una soluzione più aderente alle peculiarità della lite e comunque più rapida.
Il Legislatore va confermando una presa di coscienza dell'importanza e della idoneità di certi istituti, volti ad integrare il sistema della giustizia civile.
L'Ente camerale fiorentino, consapevole dei vantaggi che la Conciliazione e l'Arbitrato hanno da offrire alle parti in conflitto, ha ritenuto di estendere i suoi servizi anche a settori particolarmente complessi che, per le normative di riferimento e la varietà dei soggetti e degli interessi coinvolti, richiedono interventi specifici ed appropriati.
In particolare, per il settore degli appalti, quello edile, urbanistico ed ambientale, la Camera di Commercio di Firenze ha predisposto un apposito Regolamento, che prevede una forma di "mediazione collettiva" in grado di rispondere alle esigenze di associazioni, enti pubblici e privati, comitati organizzati o spontanei i quali, attraverso la conciliazione, possono far valere interessi difficilmente tutelabili in seno al nostro sistema giudiziario.
Oltre a costituire un valido supporto per la giustizia ordinaria, lo strumento conciliativo può assolvere anche ad una rilevante funzione sociale, favorendo la comunicazione e prevenendo l'insorgere di controversie tra gruppi di interesse diversi.

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