Sarà sospeso temporaneamente il pagamento degli incrementi stipendiali a docenti e ricercatori universitari fiorentini. E’ una decisione adottata dall’Ateneo che aderisce così alle indicazioni della Conferenza dei Rettori Italiani a riguardo di un problema fortemente discusso.
Dalla legge finanziaria del 2000, infatti, gli aumenti periodici degli stipendi vengono messi direttamente a carico dei bilanci universitari: l’onere risulta assolutamente insostenibile dato che i finanziamenti statali alle università non cambiano.
La questione si è riproposta con un recente provvedimento (il DPCM del 20/6/2003), pubblicato lo scorso agosto, che ha stabilito l’incremento dovuto ai docenti e ricercatori, nel 2.75% a decorrere dal 1° gennaio 2003.
"In questo modo si limita surrettiziamente la consolidata autonomia delle Università per quanto attiene alla gestione non solo economica delle risorse umane, contrastando nei fatti i principi dell’autonomia che caratterizzano tutti i sistemi universitari europei – spiega il rettore dell’Università di Firenze Augusto Marinelli – Inoltre la Corte dei Conti ha ravvisato illegittimità proprio nella norma che scarica agli atenei gli aumenti degli stipendi".
Proprio per effetto di questa disposizione il bilancio dell’Ateneo fiorentino al 31/12/2002 ha chiuso con un disavanzo di circa 13 milioni di euro, tutti ascrivibili a tali aumenti.
"Concordiamo con la posizione della Conferenza dei Rettori, che ha invitato all’unanimità gli Atenei a non procedere al pagamento degli oneri derivanti dal citato DPCM del 20 giugno, perché si tratta di salvaguardare il sistema universitario, oggi fortemente penalizzato nelle sue prospettive di crescita e di sviluppo – aggiunge Marinelli – E’ necessario che lo Stato metta a disposizione risorse aggiuntive e certe nel tempo, per lo sviluppo del sistema e per sanare i suoi squilibri".
L’Università di Firenze ha già fatto, nel maggio scorso, richiesta ufficiale al Ministero dell’Università delle somme già corrisposte nel 2002 e di quelle relative al 2003, riservandosi anche di adire le vie legali, in caso di inadempienza.
"Abbiamo ritenuto opportuno – sottolinea il rettore Marinelli - sospendere temporaneamente l’erogazione degli incrementi stipendiali, per dare un segnale forte in attesa che l’intervento del Governo consenta il ripristino della normalità".