In relazione alle notizie riguardanti il congresso della Margherita, l'Assessore del comune di Scandicci Claudio Raspollini (Margherita) chiede, con una lettera aperta, un forte segnale di discontinuità sul palese conflitto d'interessi del Presidente di Farma-net, Giampaolo Lari, già Presdiente della Margherita nel comune dell'hinterland fiorentino. Questo il testo integrale della lettra dell'Assessore alla Pubblica Istruzione, Servizi Sociali e Sanità del Comune di Scandicci: In queste ultime settimane sulla stampa cittadina sono usciti articoli che riguardavano la mia persona assegnandomi ruoli del tutto estranei ai due congressi, quello Provinciale e comunale di “Democrazia è libertà La Margherita”, commenti che poco hanno del senso profondo della verità e molto della faziosità. A dire il vero ero poco incline a commentare certe dichiarazioni, preferivo rimanere in silenzio. Dopo le ultime illazioni del tutto gratuite uscite sulla stampa, un senso di profonda correttezza ha preso il sopravvento ed ho deciso di scrivere e chiarire il mio pensiero per far comprendere la differenza tra etica ed immoralità nella politica. Nel congresso cittadino io non sono mai stato opposto a Lari, i candidati erano due e l’altro era Franco Bernardini. Da ciò ne deriva che non sono stato sconfitto da nessuno, dal mio punto di vista gli sconfitti sono altri, anche se hanno vinto il congresso.
La linea uscita sconfitta è quella della serietà, correttezza e moralità, non la mia persona, di questo credo che il Presidente neoeletto non possa e non debba andarne orgoglioso. Ho sostenuto e sostengo, anche oggi, la necessità per un presidente di partito, anche se a livello locale, di non ricoprire l’incarico di Presidente della Farma-net (farmacie comunali) perché chiamato al tempo stesso a curare i propri interessi per mantenere il proprio posto, oltre a quelli del partito e della gente. Il conflitto è palese, non si può al tempo stesso essere controllore e controllato. Questa si chiama etica politica, se non riusciamo a coglierne il senso profondo della sua attualità allora il problema diventa morale. Per questo non faccio parte di nessun organo direttivo del mio partito perché non ho posti da difendere o mantenere, il lavoro che ho svolto in questi 4 anni parla da solo. Non possiamo porre il problema morale a livello nazionale e tapparci il naso in casa nostra, troppo comodo. Al congresso ho difeso questa posizione rappresentata bene dall’amico Franco Bernardini, e sappiamo come finiscono le posizioni morali in una Italia in cui la giustizia diventa un fatto personale diseguale per tutti. Se di sconfitta si vuol parlare, è stata sconfitta la possibilità di fare chiarezza di ruoli, e questo non lo sostengo soltanto io, anche gli iscritti eletti nel consiglio direttivo del partito a Scandicci sostengono questa tesi, per l’esattezza sei su dodici membri. Sono felice, per la mia coscienza e per i cittadini di Scandicci, di affermare con forza e difendere la correttezza morale di un amministratore pubblico che non può e non deve pensare che la trasparenza non lo riguarda. Anche gli altri partiti di maggioranza dovrebbero rendersene conto e prendere con serenità posizione, perché su questo si gioca la credibilità e il futuro dell’Ulivo Scandiccese e nazionale, se ciò non viene compreso credo che avremo giustamente seri problemi con l’elettorato. Riguardo alla vicenda fiorentina: Nel congresso provinciale ero, e sono, della linea di Paolo Bambagioni Sindaco di Signa, credo infatti che gli uomini che andremo a scegliere per governare nella prossima legislatura non siano accreditati per la loro appartenenza partitica o per una equa spartizione di poltrone tra Margherita e Democratici di Sinistra, ma debbano essere scelti per la loro capacità di governo, per la loro moralità, per il senso di profonda giustizia che possiedono, come del resto credo vengano prima i programmi e gli interventi per i cittadini che i nomi. Non siamo chiamati ad imitare il “Cavaliere” ma ad affermare e far comprendere la differenza. Solo facendo così possiamo candidarci di nuovo a guidare l’Italia del futuro che non può e non deve avallare e compiere gli errori del passato. Questo il mio pensiero e le mie scelte che ai cittadini comunico con umiltà e serenità d’animo. D’altra parte sappiamo bene che se la legalità e la moralità vincessero, non avremmo questo governo, ma non trovo in quello che è stato fatto e scritto un motivo sufficiente per interrompere la battaglia intrapresa. La richiesta dell'Assessore Raspollini di maggiore trasparenza e rispetto dell'etica politica - soprattutto senza sconfessare in ambito locale quanto richiesto in ambito nazionale - non potrà non avere conseguenze nel dibattito politico scandiccese.