Incubator: 8.500 metri quadri, quattro edifici, tra Sesto e Brozzi, un investimento da 12,357 milioni di euro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 Giugno 2003 20:20
Incubator: 8.500 metri quadri, quattro edifici, tra Sesto e Brozzi, un investimento da 12,357 milioni di euro

Aziende in cerca di idee e innovazione, potete cambiare i vostri programmi e rivolgervi direttamente a chi, l’innovazione e la ricerca, la pratica, la sogna, la realizza. Entro il 2006, tra Sesto e Brozzi, nasceranno gli strumenti che permetteranno di mettere in pratica gli obbiettivi dell’Incubator.Ieri mattina, il Magnifico Rettore Augusto Marinelli, l’assessore regionale Ambrogio Brenna e i suoi colleghi della Provincia Piero Certosi e del comune di Firenze Simone Tani, il presidente della Camera di commercio Luca Mantellassi, hanno ufficialmente presentato ciò che sarà Incubator: 8.500 metri quadri, quattro edifici, tra Sesto e Brozzi, centri di eccellenza, uffici, un investimento pari a 12,357 milioni di euro.
Ma a cosa serve questo Incubator? “Come Università - spiega Marinelli - abbiamo il compito di formare conoscenza e perseguire la ricerca.Quando il personale è formato e la ricerca dà frutti bisogna offrire loro sbocchi seri sul mercato.Incubator nient’altro sarà che l’incontro tra la ricerca e la conoscenza, soprattutto dei più giovani, e l’imprenditoria locale che potrà investire sul proprio futuro investendo nell’ampliamento delle opportunità”.

Del resto l’Ateno fiorentino ha già sottoscritto un protocollo con il quale incoraggia la ricerca e la sua applicazione, finanziando la registrazione dei brevetti.“Adesso sono quattro ma alcuni di essi - continua Marinelli - ci fanno ben sperare.Il 50% degli eventuali proventi andranno all’Università che, in cambio, ha portato a zero il rischio per chi ha lavorato nella ricerca”.
L’assessore provinciale Certosi ha sottolineato che incubator “punta a seguire due obbiettivi: sviluppare l’innovazione e mettere a disposizione spin-off universitari, progettisti locali per sperimentare idee innovative oltre ad aprire un nuovo rapporto tra Università, enti locali e imprese”.Obbiettivo incoraggiato dall’assessore Brenna secondo il quale “la Regione non ha in programma l’acquisizione di beni come una volta ma si pone l’obbiettivo di stimolare le imprese”.Imprese, circa 380 mila in Toscana, per il 95% dei casi si propongono sul mercato con meno di 20 dipendenti ma che rappresentano la vitalità economica regionale.

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