Incendio nel campo nomadi del Poderaccio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 giugno 2003 07:45
Incendio nel campo nomadi del Poderaccio

Un grosso incendio e' scoppiato nel pomeriggio di ieri nel campo nomadi del Poderaccio, a Firenze. Le fiamme hanno investito quasi tutte le baracche. Il rogo ha raggiunto una trentina di roulottes, praticamente tutte quelle esistenti nel campo Masini, e il calore ha fatto esplodere alcune bombole di gas. Non vengono segnalati feriti. Dal campo si e' alzata una colonna di fumo nero, visibile da vari punti della citta'. Gli abitanti del campo sono all'esterno e vengono tenuti lontani dai vigili per il timore di nuove esplosioni.

Varie squadre dei vigili del fuoco sono al lavoro per controllare la situazione.
"Una società civile riduce i rischi tramite la prevenzione, si costruiscono case antisismiche -commenta Paolo Pucci, del coordinamento provinciale delle RdB dei Vigili del Fuoco- si costruiscono strutture a prova di propagazione di fiamme, ai margini della società civile trova spazio però un sottobosco fatto di coloro che per motivi propri o contingenze non godono di tutela, è qui che l’ emergenza diviene quotidiano e le dimensioni che assume sono sempre amplificate dalla indifferenza delle istituzioni.
In questi luoghi di disagio quello che altrove potrebbe essere un incidente lieve diviene sempre tragedia.
Troppo spesso per allarmi più o meno reali ci rechiamo in questi campi nomadi dove ogni volta si sfiora la strage.

Questa volta a pagarne le conseguenze sono stati tre Vigili del Fuoco, finiti all’ ospedale due per aver raggiunto i limiti di stress da calore e collassati, uno per un trauma.
Quando non si sa se ci sono esseri umani coinvolti si è costretti a forzare oltre i limiti di tolleranza del fisico, ci si muove in un ambiente proibitivo dove il calore è intollerabile, dove ti esplodono bambole accanto e, se non ti devastano, ti avvolgono con una forza d’ urto ed un calore improvviso che ti stordisce e ti ritrovi a terra privo di sensi.
Cero si dirà, è il vostro lavoro, ma vorremmo almeno avere dei mezzi adeguati e dei dispositivi di protezione idonei: macchine con più di trenta anni di carriera sulle spalle, personale insufficiente, sottodimensionato per una città come Firenze, tute antifiamma pesanti e così spesse che al solo indossarle d’ estate vai in disidratazione prova ne è quanto successo ieri.
È ovvio che ci sia chi cerca di militarizzare il Corpo Nazionale, dopo non ci saranno più le voci fuori dal coro che denunciano queste cose e sempre potranno dire: si è trattato di un tragico incidente, è morto da eroe nel compiere il proprio dovere queste parole noi non le vogliamo sentire ne vedere scritte, siamo lavoratori, tre di noi anche ieri hanno pagato.

Questi traumi ripetuti nel tempo sono lesivi per la salute ma lo stato non ci riconosce la professione usurante, ci riconosce invece la retribuzione più bassa d’ Europa per la categoria. Fino a che potremo denunceremo questa condizione di lavoratori che danno molto alla società ma la cui funzione è misconosciuta da uno stato distratto buono ad elargire parole ma ben poco altro".

In evidenza