A Firenze l'orchestra considerata depositaria dell'autentico suono wagneriano, reduce dal trionfo con l'integrale del Ring

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 giugno 2003 07:03
A Firenze l'orchestra considerata depositaria dell'autentico suono wagneriano, reduce dal trionfo con l'integrale del Ring

Firenze - È una rarità assoluta, ai giorni nostri, ascoltare in Italia un concerto interamente dedicato al Wagner sinfonico, senza l'apporto di voci soliste; e se protagonista è l'ORCHESTRA DELLA BAYERISCHE STAATSOPER, ovvero il teatro che è - con Bayreuth - l'assoluta roccaforte wagneriana nel mondo, la serata si trasforma in un evento.
E se poi sul podio sale un direttore come ZUBIN MEHTA, fra i grandi nel panorama internazionale ad aver più diretto le opere dell'autore della Tetralogia, l'evento è imperdibile.
Ecco perché il concerto che domenica 8 giugno, al Teatro Verdi, il 66° Maggio Musicale ha inserito come "straordinario" nel suo cartellone per celebrare il 70° anniversario della fondazione, sta diventando uno degli appuntamenti più attesi del Festival.
Scorrendo la cronologia del Maggio e delle Stagioni fiorentine balza subito all'attenzione che, se pure in passato era più consueto ascoltare pagine sinfoniche di Wagner, un programma così - con l'Ouverture dal Rienzi, i Preludi dal Lohengrin, il Preludio e morte di Isotta da Tristan, ed ancora le pagine più alte dal Crepuscolo degli Dei e dai Maestri Cantori di Norimberga - lo si era potuto ascoltare proprio nel lontano 1933 diretto da Vittorio Gui, che aveva voluto offrire nel Regio Politeama Vittorio Emanuele II un "Gran Concerto Wagneriano"; e poi solo nel '47 con Igor Markevitch, nel '55 con Georg Sebastian e nel 1958 con Peter Maag, le altre volte essendo sempre presente un soprano.
Dunque, una serata dal profumo di storia, che il suono particolare della BAYERISCHES STAATSORCHESTER provvede a rendere insieme attuale e tradizionale. "Sono veramente orgoglioso - dichiara Zubin Mehta, che del Teatro di Monaco è Generalmusikdirektor fino al 2006 - di riportare a Firenze, dopo quindici anni, il complesso depositario dell'autentico suono wagneriano, così come le orchestre italiane hanno Verdi nel loro DNA: con questa Orchestra abbiamo appena completato l'impresa dell'integrale del Ring, ed è stato un trionfo indescrivibile".

Un Anello dei Nibelunghi della cui giornata finale, Il Crepuscolo degli Dei da poco andato in scena a Monaco, l'autorevole rivista "Opera" in lingua inglese ha scritto: "Zubin Mehta ricavava già nel Prologo dalla magnifica orchestra un suono denso di presagi e di drammaticità, vibrante nei colori della poesia, del dolore, del tradimento e della vendetta, sino alla violenza tragica della morte di Sigfrido e della distruzione del Walhalla".
Ci sono ancora biglietti in vendita per l'appuntamento wagneriano: l'offerta last minute consente di acquistarli da venerdì 6 giugno, fino a due ore prima dell'inizio del concerto anche al nuovo centralissimo desk di Rinascente in Piazza della Repubblica, e poi direttamente alla biglietteria del Teatro Verdi, a prezzo ridotto: 60 euro la platea, e 40 la galleria.

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