Consiag mantiene il 38% di Publiacqua

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 maggio 2003 16:27
Consiag mantiene il 38% di Publiacqua

Consiag resta in Publiacqua. La decisione di congelare un eventuale nuovo assetto societario è arrivata in tarda mattinata al termine dell’assemblea dei sindaci dei 20 Comuni dell’area Consiag. Le definizione delle nuove caratteristiche societarie di Publiacqua, al centro dell’incontro di oggi, è rimandata a quando sarà completato il processo di cartolarizzazione e la successiva capitalizzazione (circa 150 milioni di euro) in vista dell’ingresso del socio privato per cui è ancora aperta la gara.

Consiag mantiene, dunque, il 38% mentre i Comuni, soci Consiag, lo 0,1% ciascuno. “Tra Consiag e Comuni resta un punto fermo il patto di sindacato – ha commentato il presidente di Consiag Daniele Panerati - un patto secondo il quale le decisioni di Consiag sono sempre vincolate, attraverso una puntuale concertazione, al parere dei Comuni”. Nuovo assetto societario a parte, l’assemblea ha individuato gli obiettivi comuni da perseguire per la costruzione dell’azienda toscana delle acque.

Obiettivi che verranno discussi e approfonditi nel corso di un convegno e di un seminario in programma a giugno organizzati da Consiag attraverso la Fondazione “Utilitas” congiuntamente a Cispel Toscana. Due iniziative che metteranno a confronto aziende, Regione Toscana e Comuni sullo stato dei servizi pubblici in Toscana con particolare riferimento alla legge di riforma regionale e a quanto questa peserà sul ciclo integrato delle acque. “A settembre – ha aggiunto Panerati – sarà tempo di fare il punto sul percorso di costruzione dell’azienda toscana delle acque anche in relazione agli esiti dei due appuntamenti di giugno e ad una ulteriore verifica degli intenti comuni”.


“L’assemblea si è conclusa affermando l’obiettivo di continuare il lavoro svolto fino ad oggi affinché vada avanti il concetto di azienda toscana delle acque – ha detto il sindaco di Lastra a Signa Carlo Moscardini - in prima persona devono esserci i Comuni. Questa è una fase intermedia, abbiamo congelato l’attuale situazione in attesa di confrontarci durante il convegno e il seminario. Il ruolo ricoperto fino ad ora dalle aziende non sarà svilito ma arricchito delle esperienze dei Comuni.

Da elementi come la valorizzazione del lavoro fatto, le risorse anche finanziarie, la questione delle gare esterne che diventano strategiche perché legate alla nostra partecipazione, le scelte di solidarietà e la necessità di un azionariato diffuso, ricomincerà la discussione che potrà portare anche a eventuali fusioni ”.

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