Prossimamente al cinema: “Ilaria Alpi. Il più crudele dei Giorni”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 aprile 2003 08:53
Prossimamente al cinema: “Ilaria Alpi. Il più crudele dei Giorni”

Gherardo Pagliei ed Elisabetta Riga per La Gam Film con Marco Quintili, Roberto Buttafarro per Emme Produzioni e Lares Video presentano questo film realizzato con la collaborazione di Rai Cinema.
Liberamente tratto dal libro “l’esecuzione” di Giorgio e Luciana Alpi, Mariangela Gritta Grainer e Maurizio Torrealta viene distribuito dall’Istituto Luce in esclusiva Lantia.
Nei giorni scorsi alla libreria Feltrinelli di Firenze è stato presentato il libro “Ilaria Alpi, un omicidio al crocevia dei traffici” edito da Baldini e Castoldi di Barbara Carazzolo Alberto Chiara e Luciano Scalettari.
Un difficile puzzle di avvenimenti ci riporta indietro ma non nella finzione, caratteristica del campo filmico, ma solo a nove anni fa quando due cadaveri rientrano in Italia, avvolti in una bandiera.

Avevano volato dalla Somalia in territorio italiano, trasportando un mistero tutt’oggi non chiarito. La realtà su Ilaria Alpi, si calcifica su scoperte troppo scottanti. La dedizione e la caparbietà dei genitori della giornalista ancora oggi lavorano per la verità.
Mogadisco, ricostruita nel film in Marocco, presenta una situazione difficile ed Ilaria Alpi, indaga su qualcosa che per i potenti potrebbe essere pericoloso.
Giovanna Mezzogiorno, interpretando la cronista coraggiosa, vuole scoprire la verità senza preoccuparsi dove questo la porterà.

Miran Hrovatrin è il cameramen che la segue.
L’interpretazione dell’attore Rade Sherbedja segue il dipanarsi della storia che dalla incredulità arriva al riconoscere vero quello che è “molto sporco”.
I nostri rifiuti, quelli occidentali e altamente tossici, vengono donati ai paesi orientali in cambio di armi. Dovranno pur servire a qualcosa quei paesi così sottosviluppati. Solo a darci malattie incurabili e guerre? Lo schermo è buio. Senza titolo.
Dall’ uccisione di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin su una strada polverosa si ricostruiscono fatti che hanno bisogno di una spiegazione e alla quale ancora oggi si lavora con non poche ostilità.non Il film è un documento che serve proprio per “insegnarci” a ricordare la storia vicina.
Ci sono stati problemi per le riprese anche perché gli attori somali sono stati minacciati e qualcuno dalla sera alla mattina non si è più presentato sul set.

In Somalia, oggi, è impossibile girare un film e il territorio marocchino è comunque stato in grado di riproporre uno scenario simile.
I genitori di Ilaria Alpi hanno visto, non tanto nella fisicità della Mezzogiorno, ma nelle fermezza di questa giovane attrice, una fotocopia della loro figlia.
La presentazione del film era già stata programmata a Firenze, prima degli ultimi avvenimenti, e proprio le immagini del film mischiate a quelle dell'attualità ci propongono molti interrogativi: le notizie ci arrivano “pure”? I giornalisti sono liberi? Chi filtra le notizie? I mass media ci informano davvero sulla realtà? Le guerre cosa nascondono? e soprattutto cosa c’è davvero dietro, sotto, dentro ed intorno? [G.

G.]

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