Pergola: La storia del labirinto dal 31 marzo al 2 aprile, ore 20:45

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 marzo 2003 13:34
Pergola: La storia del labirinto dal 31 marzo al 2 aprile, ore 20:45

Un “narratore” non legge e non dice a memoria. Un “narratore” offre il suo racconto modificando linguaggio e ritmi a seconda del pubblico che incontra: improvvisa cioè sul tema di cui è totalmente padrone. La stessa cosa avviene presso a poco in un certo tipo di musica (chiamarla “jazz” forse oggi è troppo riduttivo); da questa similarità è nata la voglia di mettere insieme i due linguaggi, verbale e musicale, perché si potenzino a vicenda, perché meglio riviva il mondo del racconto.

Lasciandosi il massimo della libertà reciproca. Senza schemi ingabbianti: un accadimento, ogni sera. Così come dev’essere una narrazione. Mettendo a disposizione della storia da raccontare la propria conoscenza e la propria abilità, stimolati e guidati da Valerio Binasco, Enzo Favata e Michele Rabbia interagiscono nel racconto di Mara Baronti, creando un universo sonoro a cavallo tra mediterraneo e musica jazz contemporanea, tra arcaico e moderno. Il magma sonoro fatto di percussioni di ogni tipo, strumenti etnici a fiato, sassofoni ben si fondono con la voce, nello stile di improvvisazione che caratterizza il racconto di Mara Baronti.
Il mito del Labirinto nei paesi occidentali è in assoluto il più popolare: popolare ma non ben conosciuto.

Ed è giusto che il Minotauro ed il Labirinto siano entrati nell’immaginario delle popolazioni occidentali: le “storie cretesi”, come le chiamarono gli antichi greci, raccontano la nascita della nostra civiltà, della civiltà occidentale. I miti raccontano vicende che accaddero “tanto tempo fa” e che continuano ad accadere. Arianna, il Minotauro, Dedalo, Teseo, non sono solo figure con cui abbiamo avuto consuetudini scolastiche, sono in un certo senso i nostri antenati spirituali, o meglio, le guide che le generazioni che composero questi poemi ci hanno lasciato per aiutarci a percorrere e comprendere il labirinto della vita.
Sarà interessante vederli uscire dai libri e vivere grazie al suono della voce e degli strumenti musicali, così come quando furono creati.
La parola “Mito” e la parola “Fiaba”, l’una dal greco e l’altra dal latino, hanno lo stesso identico significato: “Storie da raccontare con la voce”.
A PROPOSITO DEL TESTO
Chi racconta storie della tradizione non crea dal nulla.

Cuce insieme storie o frammenti su cui molte persone, in un arco di tempo enorme, hanno lavorato, sudato, sognato. Mi fa piacere ricordare i miei compagni dì avventura, o meglio i maestri che mi hanno accompagnato nella ricostruzione delle "storie cretesi”.
Per primi i più lontani, quelli che crearono il racconto di queste vicende e lo tramandarono oralmente. Non sapremo mai chi furono ne quanti millenni fa vissero, ma ci furono. Grazie.
Poi gli scrittori greci e latini che usando la nuova tecnica della scrittura per esprimere la loro arte e il loro pensiero hanno permesso che queste trame o frammenti di esse si conservassero più facilmente nel tempo e raggiungessero sconosciute profondità.

Omero, Plutarco, Platone, Pausania, Diodoro, Ovidio, Nonno. Grazie.
E infine i contemporanei, o quasi, che questi testi, insieme a reperti archeologici, siti, pitture, eventi storici hanno analizzato e reinterpretato. Gli appassionati innamorati del mito e della filosofia perenne: Karl Kerényi, Robert Graves, Arnold J. Toynbee, Joseph Campbell, Roberto Galasso, Paolo Santarcangeli, Marija Gimbutas. Dai loro scritti ho ricevuto lampi di comprensione, nitide immagini, odori, gusti e parole.

Grazie.
Taglio e cucito sono opera mia.
Mara Baronti

A PROPOSITO DELLO SPETTACOLO
Mi ha spinto ad accompagnare Mara nel suo percorso l'amore per tutto ciò che nel teatro è improvvisazione. Il mio ruolo è stato quello di stabilire alcune regole perché l'invenzione libera dei tre interpreti potesse articolarsi in una specie di gioco comune. Ho spinto Mara ad abbandonarsi ad occhi chiusi in se stessa perché l'uscita dal labirinto la si trova solo con la massima apertura sensoriale.

Mara si è abbandonata. La danza la fanno loro; io, come Dedalo, ho disegnato il tracciato per la danza.

MARA BARONTI
Diplomata alla Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova, ha lavorato sotto la direzione di Squarzina, Sciaccaluga, Conte, Nanni, De Bosio, Cecchi, ecc.

Dai primi Anni ottanta si è dedicata unicamente alla narrazione di fiabe e miti aspirando a formarsi un repertorio che facesse rivivere una figura da tempo scomparsa, quella del "narratore di professione"

E’ stata la prima narratrice professionista italiana.

Dopo, molti hanno seguito il suo esempio. Così da anni ormai bambini e adulti in tutta Italia (dalla Biennale di Venezia al Festival dei Due Mondi di Spoleto, dalla Versiliana a Benevento Teatro) hanno fatto conoscenza con le eccezionali capacità “incantatrici” delle fiabe e della loro narratrice.

Ha tenuto numerosi seminari sulla narrazione di storie tradizionali.

ENZO FAVATA
Suona il sax soprano e sopranino e altri strumenti etnici a fiato soprattutto della Sardegna; la sua ricerca coniuga arcano e futuro mediante la sperimentazione tra differenti linguaggi e culture musicali.

E’ l’animatore di Jana Project, un progetto che coniuga la musica etnica della Sardegna fondendola con l’improvvisazione jazz e quella delle musiche etniche di altri paesi del mondo. Ha partecipato ai più importanti Festival Jazz e manifestazioni musicali in tutta l’Europa. Nel 1997 il suo cd “Ayò” realizzato con Dino Saluzzi è stato inserito da World Music Charts Europe, tra i migliori 150 dischi dell’anno.

VALERIO BINASCO
Attore e regista ha lavorato per anni al Teatro Stabile di Genova e con Carlo Cecchi interpretando ruoli principali; come regista ha firmato importanti regie : "Tradimenti" di Pinter, "Il Gabbiano" di Cechov, "Natalia" di Macrì, etc.

LAURA BENZI
Diplomata al corso di scenografia, costume e arti sceniche di Emanuele Luzzati al Teatro della Tosse nel 1991.

Firma le scene e i costumi per spettacoli prodotti dal Teatro Stabile di Genova, per il Teatro Stabile di Bolzano, per il Teatro Stabile di Firenze. E' una delle socie fondatrici della compagnia Teatro Cargo.

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