Palazzo Vecchio illuminato e rintocco della Martinella: approvata dal Consiglio Comunale di Firenze risoluzione sulla guerra in Iraq

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 marzo 2003 12:43
Palazzo Vecchio illuminato e rintocco della Martinella: approvata dal Consiglio Comunale di Firenze risoluzione sulla guerra in Iraq

Un ordine del giorno nel quale si chiede al sindaco di «mantenere desta l'attenzione dell'opinione pubblica sul conflitto in Iraq anche per mezzo di gesti simbolici quali, per l'intera durata della guerra, l'accensione delle torce su Palazzo Vecchio, il rintocco della Martinella e lo spegnimento per alcuni istanti dell'illuminazione pubblica ad un'ora prefissata» è stato presentato dai consiglieri Caffaz, Domenichetti, Barbaro, Malavolti, Esposito, Mattei e Lo Presti (DS), Rotondaro e Marzullo (Comunisti Italiani), Conti e Basosi (Margherita), Fittante (Insieme per l'Ulivo), Papini (Verdi), Morelli (Udeur), Falqui (gruppo misto) e Sgherri (Rifondazione Comunista).

Il documento è stato approvato nel consiglio comunale straordinario di ieri sera. I consiglieri firmatari chiedono di «appoggiare le iniziative di protesta unitarie già annunciate dalle organizzazioni sindacali e da un ampio arco di forze, movimenti e associazioni, democratiche e pacifiche e decide di parteciparvi con il gonfalone della città» e invitano l'amministrazione «a valutare attentamente le proposte già formulate da questo Consiglio circa la promozione di un incontro tra le religioni e di un incontro fra tutti i Premi Nobel della Pace, anche offrendo Firenze quale sede permanente di questi incontri e quale luogo di del confronto e del dialogo pacifico tra i popoli».

Questo il testo della risoluzione: "Iniziative a sostegno della protesta pacifica, civile, nonviolenta nei confronti della guerra contro l'IRAQ" IL CONSIGLIO COMUNALE SI RICONOSCE PIENAMENTE nella dichiarazione di ripudio della guerra stabilita all'articolo 11 della Costituzione italiana e nei principi fondamentali della Carta istitutiva delle Nazioni Unite, in cui si mette al bando l'uso della forza militare come "strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e mezzo di risoluzione delle controversie internazionali", e si limita l'uso della forza solo per "reagire ad un attacco armato" e "quale estrema misura costrittiva finalizzata a mantenere o ristabilire la pace"; ACCOGLIE CON FAVORE la posizione della stragrande maggioranza dei Paesi che aderiscono alle Nazioni Unite e di quelli che siedono nel Consiglio di Sicurezza i quali, negando l'autorizzazione all'uso della forza contro l'IRAQ, hanno consentito di non violare i principi del diritto internazionale e della Carta istitutiva delle Nazioni Unite; APPRENDE CON SGOMENTO l'ultimatum formulato dal Presidente degli Stati Uniti d'America nei confronti dell'IRAQ, la cui scadenza è fissata alle ore 2:00 italiane del 20 marzo 2003, atto unilaterale per una guerra di aggressione preventiva priva anche del consenso del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e che non è il alcun modo neanche legittimata dalla Risoluzione n.

1441 adottata l'8 novembre 2002; APPRENDE E NON CONDIVIDE la disponibilità che l'attuale Governo italiano ha offerto alle forze armate degli Stati Uniti per l'uso dello spazio aereo, delle infrastrutture di trasporto e delle basi militari sul territorio italiano, ritenendo tale decisione una grave deroga ai principi della Costituzione; RICORDA E RIBADISCE CON FORZA le considerazioni, gli auspici e le proposte già formulate da questo Consiglio comunale con le precedenti documenti:  Risoluzione n.

501 del 10 dicembre 2002 "Contro la guerra in IRAQ";  Risoluzione n. 37 del 10 febbraio 2003 "Manifestazione nazionale contro la guerra in IRAQ";  Ordine del Giorno n. 51 del 10 febbraio 2003, per l'esposizione della bandiera della Pace nelle sedi dell'Amministrazione comunale; SOTTOLINEA E APPREZZA LA GRANDE MOBILITAZIONE pacifica, nonviolenta e unitaria contro la guerra in IRAQ condotta in questi mesi da singoli cittadini, gruppi spontanei, associazioni locali e nazionali, sindacati, partiti, e che ha visto il fatto inedito di una grande manifestazione convocata lo stesso giorno nelle città del mondo (15 febbraio 2003) e nel nostro paese le grandi manifestazioni di Firenze (9 novembre 2002) e Milano (15 marzo 2003) quali momenti più partecipati e visibili; RIVOLGE UN ULTIMO ACCORATO APPELLO al Governo degli Stati Uniti perché receda dalla decisione di invadere l'IRAQ, e di riportare l'iniziativa sotto l'egida dell'ONU che con i suoi ispettori aveva iniziato ad ottenere importanti risultati; SI RIVOLGE DEFERENTE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA affinché in questo difficile momento vigili con la massima attenzione e imparzialità sul rispetto del dettato costituzionale; INVITA TUTTI I CITTADINI E GLI OSPITI DELLA CITTA' DI FIRENZE a partecipare attivamente e pacificamente alle manifestazioni a favore della soluzione pacifica della controversia con l'IRAQ e contro l'intervento militare unilaterale annunciato dagli Stati Uniti e condiviso da alcuni Paesi, tra cui Regno Unito e Spagna; APPOGGIA le iniziative di protesta unitarie già annunciate dalle Organizzazioni sindacali e da un ampio arco di forze, movimenti e associazioni, democratiche e pacifiche e decide di parteciparvi con il gonfalone della città; CHIEDE AL SINDACO di valutare attentamente le proposte già formulate da questo Consiglio circa la promozione di un incontro tra le religioni e di un incontro fra tutti i Premi Nobel della Pace, anche offrendo Firenze quale sede permanente di questi incontri e quale luogo di del confronto e del dialogo pacifico tra i popoli; nonché di mantenere desta l'attenzione dell'opinione pubblica sull'imminente conflitto anche per mezzo di gesti simbolici quali, per l'intera durata della guerra, l'accensione delle torce su Palazzo Vecchio, il rintocco della Martinella e lo spegnimento per alcuni istanti dell'illuminazione pubblica ad un'ora prefissata.

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