Istituito a Siena il Centro di ricerca sull'acqua
Vino e olio: un progetto scientifico per la qualità e la garanzia dei prodotti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 febbraio 2003 07:10
Istituito a Siena il Centro di ricerca sull'acqua<BR>Vino e olio: un progetto scientifico per la qualità e la garanzia dei prodotti

L'Università di Siena infatti ha istituito, presso il dipartimento di Igiene, il Centro di ricerca sull'acqua.
"La scarsità di questa risorsa – commenta il direttore Piero Barazzuoli, docente al dipartimento di Scienze della Terra - ha raggiunto una gravità tale in tutto il mondo e fa nascere preoccupazioni così forti che l'argomento non può essere affrontato senza un approccio interdisciplinare. L'acqua è un bene che riguarda davvero tutti, che deve essere sfruttato e non sprecato, che necessita di salvaguardia.

Anche questi, quindi, sono obiettivi della nostra attività". Tra gli altri scopi del Cra - che si propone come un vero e proprio polo di studio – c'è l'attività di ricerca sulle problematiche inerenti le risorse idriche a livello locale, regionale e nazionale; la formazione rivolta a studenti, neolaureati e operatori pubblici e privati; l'organizzazione di convegni e seminari come momenti di confronto e di scambio di conoscenze tra esperti a livello internazionale.
Il Cra è anche un'ulteriore testimonianza della costante attenzione che l'Università di Siena rivolge alle problematiche e alle grandi questioni sociali di stretta attualità.

Basti pensare, ad esempio, che riconoscendo la fondamentale importanza delle risorse idriche per il futuro del pianeta, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2003 Anno Internazionale dell'Acqua. Per capire la rilevanza del fenomeno è sufficiente citare qualche dato: un miliardo e cento milioni di persone, circa un sesto della popolazione mondiale, non hanno accesso all'acqua; il secolo scorso il consumo di acqua è aumentato del doppio rispetto al tasso di crescita della popolazione; nel corso degli anni '90 le inondazioni hanno interessato più del 75 per cento di tutte le persone colpite da disastri naturali, causando più del 33 per cento del totale dei costi stimati per i disastri naturali.
E proprio nei settori legati allo sfruttamento, alla tutela e alla valorizzazione delle risorse idriche sarà sempre più necessaria l'offerta di personale qualificato, professionisti in grado di svolgere monitoraggi e studi tenendo conto della legislazione vigente in questa materia, della conoscenza del territorio e di aspetti legati all'igiene e alla salute pubblica, solo per fare un esempio.

"Il Centro di ricerca sull'acqua – termina Barazzuoli riferendosi allo statuto della struttura – promuove l'inserimento nel mondo produttivo e del lavoro di neolaureati ed è aperto al contatto con tutti gli studiosi e gli operatori interessati".

Garantire la qualità del vino e dell'olio, conoscerne la provenienza, rintracciarne tutti i vari passaggi nella catena produttiva è l'obiettivo a cui sta puntando il sistema agroalimentare toscano. Con l'espressione "Tracciabilità della filiera" si intende tutto questo.

Ma come si fa a fare in modo che una serie di normative, di regole, di accordi tra produttori, di patti con i consumatori possano tradursi in caratteristiche concrete di qualità e in marchi di garanzia? Una risposta operativa verrà giovedì 13 febbraio dal primo meeting del progetto CARABIOTEC (Caratterizzazione biotecnologica dei genotipi, tracciabilità e valorizzazione degli olii e dei vini di Toscana attraverso il miglioramento delle filiere), approvato nell'ambito del Programma regionale di azioni innovative 2002-2003 della Toscana, con il coordinamento scientifico del professor Mauro Cresti del dipartimento di Scienze Ambientali "G.

Sarfatti" dell'Università di Siena, con la collaborazione dei dipartimenti di Scienze farmacologiche e di Scienze e tecnologie chimiche e dei biosistemi. L'incontro si terrà presso la sede di Eurobic Toscana Sud (Loc. Salceto - Poggibonsi).
Agli operatori delle Piccole e medie imprese che interverranno saranno illustrate le più avanzate tecnologie che la scienza mette a disposizione a garanzia dei prodotti della terra: le metodologie molecolari per il riconoscimento del materiale vegetale alla base della produzione; i nuovi sistemi analitici ad elevata capacità discriminante per il controllo di filiera, qualità, zona di produzione (analisi NMR, analisi spettrometrica, marcatori genetici funzionali).
Gli obiettivi a lungo termine del progetto Carabiotec sono la messa a punto un sistema di controllo durante tutta la fase di trasformazione, tramite l'applicazione di varie tecnologie per l'analisi qualitativa e per la regolazione dei processi di filiera.

Nel progetto saranno anche applicate tecniche d'avanguardia per studiare le caratteristiche qualitative del prodotto in vista di una valorizzazione sul mercato. Al progetto carabiotec partecipano aziende che rappresentano tutte le fasi della lavorazione dei prodotti: dai produttori, ai trasformatori, ai consorzi di vendita, alle società high tech, agli enti pubblici. Al termine del percorso, alcuni dei risultati prodotti potranno essere utilizzati dalle imprese ad alta tecnologia della regione per produrre servizi verso l'esterno, creando una rete a livello regionale.

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