Calcio C2: stile Salica , stile Cavasin o stile Florentia Viola?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2003 11:09
Calcio C2: stile Salica , stile Cavasin o stile Florentia Viola?

Dopo le parole a caldo di Cavasin domenica scorsa a Lucca, il successivo intervento del presidente viola Salica ha chiuso la questione arbitri e polemiche. Il messaggio della società è stato molto semplice e sintetico: pensiamo a giocare, siamo sempre i più forti. Ma Cavasin, intervistato via internet ( www.fiorentina.it), ha rilanciato parlando del fatto che “portiamo i soldi e ci vogliono in C2”, polemizzando indirettamente anche con Macalli, presidente della Lega calcio serie C, che contemporaneamente riferendosi agli episodi di domenica ha dichiarato che “dire che c’erano tre rigori contro il Castelnuovo è roba che non sta in piedi”. Nel mezzo al guado è rimasta la società, ma per poco. Infatti Salica non ha commentato le ultime del suo tecnico, ma ha convocato per oggi Galli e Cavasin al fine di illustrare la linea che tutti dovranno seguire evitando polemiche e dichiarazioni dure contro i direttori di gara. Quindi il presidente illustrerà alla squadra il nuovo “decalogo” che dovrà essere seguito: i giocatori non dovranno occuparsi di polemiche intorno agli arbitri. In realtà questo sta già accadendo perché quanto detto dall’allenatore viola è l’esatta trasposizione del “sentire” della squadra, che domenica ha visto, in mezzo a dubbie decisioni arbitrali, espulso il suo centravanti grazie alle decisioni intransigenti dell’arbitro Liberti.

Peccato che la domenica prima l’arbitro Pantana ha permesso tutto nella più totale libertà, che ha avuto come epilogo il grave infortunio al capitano in una partita che è sembrata un tiro a segno. Quindi delle due l’una: o il sistema di arbitrare è quello permissivo del Sig.Pantana o quello intransigente del Sig. Liberti. Non esiste portare a casa di volta in volta il risultato negativo dell’uno e dell’altro sistema di dirigere una gara. Questo è il messaggio che la squadra ha diffuso per mezzo di chi è delegato per sua natura a rappresentare quanto viene detto nello spogliatoio: Cavasin. L’interesse della nuova società viola a costruire ottime relazioni e buoni rapporti con Lega di categoria e Federazione è legittimo, ma questo non vuol dire che altri punti di vista di chi partecipa al progetto non possano essere esplicitati. Non si può chiedere la tecnico ed alla squadra una completa asetticità su quanto avviene in campo: perché a questo, unicamente a questo, si è riferito Cavasin. Il quale, in altre vicende come ad esempio la grave polemica lanciata dall’Amministratore delegato del Rimini nel comunicato di fine anno “a difesa della regolarità del campionato” si è doverosamente attenuto alla linea politica della società senza nemmeno entrare nell’argomento. Stavolta non possiamo biasimare la scelta del tecnico viola di dire la sua ( e della squadra che chiede solo più rispetto) su decisioni che tutti hanno visto sul campo.

La forza di una squadra di calcio non è solo tecnica e tattica, ma è anche rappresentata dal rispetto che gli è dovuto. Nella nuova avventura viola mai sono stati snobbati o – peggio - derisi gli avversari che hanno giocato al Franchi, né dalla squadra né dai propri tifosi. Ne va della lealtà sportiva che è più importante di ogni risultato per un nuovo sodalizio : ma dev’essere un sistema a due vie, altrimenti da sportivi a “bischeri” il passo è breve. (as)

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