Calcio C2: il Rimini mette le mani avanti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 gennaio 2003 13:27
Calcio C2: il Rimini mette le mani avanti

Concluso il girone di andata con l’aggancio in classifica da parte della Florentia Viola, il Rimini non sembra più sicuro del risultato del campo. Non si spiega diversamente il contenuto del comunicato con il quale l’Amministratore Delegato della società romagnola segnala presunte irregolarità sullo svolgimento del campionato. Ecco il testo integrale del Comunicato del 30 Dicembre 2002 a firma di Vincenzo Bellavista, Amministratore Delegato Rimini Calcio FC: Rimini Calcio a difesa della regolarità del campionato. In relazione allo svolgimento del campionato in oggetto riteniamo doveroso segnalare la situazione di grave irregolarità che sta inficiando la competizione sportiva. Ci riferiamo al fatto che la Florentia Viola ha già disputato in campo neutro alcune partite che avrebbe dovuto giocare in trasferta e vi è fondato timore che ciò abbia a ripetersi anche nel prosieguo del campionato. Le accampate ragioni di ordine pubblico non esistono ovvero possono essere facilmente superate laddove la Lega di Serie C, in persona del suo Presidente, richiami la società Florentia Viola al rispetto delle norme che garantiscono il regolare svolgimento del campionato. Premesso infatti che la società Florentia Viola è stata ammessa al campionato di Serie C2 senza averne diritto sportivo con un provvedimento palesemente illegittimo, non vi può essere dubbio sul fatto che sia la Florentia Viola ad adattarsi alle situazioni di tale campionato e non, al contrario, che siano le altre società di Serie C2 a dovere adattarsi alle particolari esigenze della Florentia Viola. Pertanto, considerato che tutte le società che militano in Serie C2 disputano le loro partite interne in campi che sono stati regolarmente omologati per ospitare gare di tale campionato, sulla base di quali normative alcune società del nostro girone hanno disputato, ed altre lo farebbero in futuro, le loro gare interne contro la Florentia Viola in campo neutro. La giustificazione di tale palese violazione delle regole verrebbe, a quanto ci è dato a capire dai resoconti degli organi di informazione, dal fatto che la Florentia Viola ha tifosi disposti a seguirla in trasferta in numero tale da non potere essere contenuti nello stadio della società ospitante. Tale motivazione, che oltre a tutto è smentita dai fatti (vedi gara Sassuolo / Florentia disputata sul campo neutro di Reggio Emilia con poco più di 1.600 spettatori) è comunque assurda ed illogica; infatti la società Florentia Viola, così come qualunque altra società professionista o dilettantistica deve, di volta in volta, preoccuparsi del fatto che al seguito della squadra vi siano tifosi in numero non superiore al quantitativo di biglietti messi a disposizione della società ospitante; tenuto conto del fatto che le società rispondono comunque del comportamento dei propri tifosi anche in trasferta è da escludere che i tifosi della Florentia Viola, non muniti di biglietto, seguano la loro squadra in trasferta e creino disordini all’esterno dello stadio della società ospitante o addirittura nella città ospitante ben sapendo che a seguito di tali incidenti la Florentia Viola verrebbe punita con pesanti sanzioni non esclusa la perdita della gara. Del resto se passasse un principio di tale genere, diverse società della Serie A (Juventus, Inter, Milan, Lazio e Roma) riuscirebbero facilmente a giocare sempre in campo neutro le gare in trasferta contro società dotate di impianti di limitata capienza quali ad esempio Modena, Empoli, Como, ecc. E’ quindi preciso dovere della Lega di Serie C intervenire immediatamente per ripristinare la regolarità del campionato escludendosi altresì che la denunciata irregolarità possa essere sanata dall’assenso o anche dalla richiesta della società ospitante. Appare infatti evidente che un tale atteggiamento della società è influenzato da fattori di carattere economico e cioè dalla speranza della società ospitante di ottenere in campo neutro un incasso superiore a quello che realizzerebbe nel proprio stadio. Tale situazione può anche configurare una forma di illecito sportivo visto che la società ospitante rinuncia ad un vantaggio sportivo, quale è quello unanimemente riconosciuto di giocare nel proprio impianto, a fronte di una contropartita economica. Si chiede quindi che venga imposto il rispetto delle regole, peraltro già violate, sottolineando che, in difetto di ciò, ci si riserva di ottenere la giusta tutela in ogni più opportuna sede. C’è da chiedersi anzitutto perché il Rimini sollevi adesso questi presunti problemi, e non l’abbia fatto quando la distanza in classifica tra le due società era notevole. Entrando nel dettaglio, l’Amministratore Delegato dimentica quali sono i soggetti che hanno indicato - per motivi di ordine pubblico - la scelta dei campi neutri, cioè alcuni Prefetti: non la squadra ospitante, non la Lega Calcio serie C, tantomeno la Florentia. La squadra toscana non ha mai chiesto niente, ha solo portato molto interesse in un campionato dove mediamente, ogni domenica, ci sono si e no 1000 persone a vedere la partita nei singoli campi di gioco. Ma la denuncia va oltre, partendo da “iscrizione illegittima senza diritto sportivo……, …illeciti sportivi….”, concludendo quindi con l’assioma “…campionato falsato…..”. E’ mettere le mani avanti, soprattutto con la propria tifoseria, pensando di far credere che ci siano i presupposti per raggiungere l’obiettivo della promozione per altre strade che non il campo di gioco, dove i valori livellati potrebbero invece farci assistere ad un girone di ritorno avvincente. Forse gli incubi Teramo e Sambenedettese (le squadre che soffiarono il posto al Rimini lo scorso anno) si stanno riaffacciando e la società romagnola inizia ad essere impaurita. Il Rimini è una buonissima squadra, competitiva, con tutte le carte in regola per giocarsi fino alla fine la rincorsa alla promozione: non si capisce perché la società voglia infilarsi in queste storie, che alla fine disturberanno solo l’ambiente biancorosso. (as)

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