No alle ³casse di espansione² in Casentino; si ad un piano di bacino dell¹Arno, compatibile con l¹ambiente e gli interessi economici locali, del settore agricolo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 dicembre 2002 11:40
No alle ³casse di espansione² in Casentino; si ad un piano di bacino dell¹Arno, compatibile con l¹ambiente e gli interessi economici locali, del settore agricolo

Questa in estrema sintesi la linea della Coldiretti Arezzo - che si è subito mobilitata -, sulla proposta, recentemente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, di realizzazione di interventi strutturali per la sicurezza da eventi alluvionali nei prossimi quindici anni, nel territorio del bacino del fiume Arno. Nell¹area del Casentino, considerata ad alto rischio idraulico, il ³Piano² prevede la creazione di 16 casse di espansione, per un volume di acqua di oltre 26 milioni di metri cubi, nei comuni di Pratovecchio, Poppi, Bibbiena, Castel Focognano e Chiusi della Verna.

Forte la preoccupazione della Coldiretti, per le conseguenze che l¹economia casentinese potrebbe avere da questo tipo di interventi, che si è mossa organizzando riunioni nella vallata, che hanno visto una massiccia partecipazione di cittadini ed imprenditori locali, al fine di valutare le problematiche relative al Piano e di presentare all¹Autorità di Bacino le opportune osservazioni e controproposte.
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Emerge nel piano ­ prosegue ­ la esclusiva volontà di tutela delle aree urbane fiorentine>>.
Nel dettaglio, i punti dell¹attuale Piano di Bacino, non accettabili: la creazione di casse di espansione e quindi di rilevati e soglie di sfioro comporta un pericoloso stravolgimento dell¹ambiente. E¹ troppo vasto poi, il territorio interessato alle opere, in particolare i terreni nel fondovalle molto fertili e indispensabili all¹agricoltura; inoltre, non sono stati previsti, quale alternativa alle opere di laminazione, interventi di rimboschimento, di sistemazioni idraulico-forestali e idraulico-agrarie; infine, non è stato analizzato l¹impatto sociale ed economico sui proprietari e conduttori dei terreni interessati e mancano proposte di indennizzo e ricostituzione delle attività presenti.
Ecco invece quali sono le proposte di modifica al Piano: <

Quindi realizzare opere di regimentazione dell¹Arno e dei suoi affluenti (in particolare Archiano e Sieve); infine, incentivare l¹imboschimento, le sistemazioni idraulico-forestali e idraulico-agrarie nelle aree declivi per accrescere l¹assorbimento idrico da parte del suolo ed aumentare i tempi di corrivazione>>.
La Coldiretti Arezzo non lascerà quindi nulla di intentato, affinché vengano accolte le modifiche al Piano di Bacino, nell¹interesse dell¹economia locale e dell¹ambiente.

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