Il consiglio regionale ha avviato l' esame del bilancio di previsione 2003, del programma regionale di sviluppo 2003-2005, del bilancio pluriennale 2003-2005 della legge finanziaria 2003

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 dicembre 2002 19:57
Il consiglio regionale ha avviato l' esame del bilancio di previsione 2003, del programma regionale di sviluppo 2003-2005, del bilancio pluriennale 2003-2005 della legge finanziaria 2003

Il 2003 sara' un anno piu' ricco rispetto al precedente: la Regione Toscana dispone infatti di un 11% in piu' di risorse che, complessivamente ammontano a 7.615 ml di euro. Cio' consente di non aumentare la pressione fiscale che resta invariata. La maggiore disponibilita' dipende quasi esclusivamente dai finanziamenti comunitari. La sanita' da sola si prende il 65% del totale delle disponibilita', cioe' circa 5.000 ml di euro; ai Comuni ed alle Province ed alle Comunita' montane andranno 700 ml di euro.

I fondi regionali per l' attivazione di cofinanziamenti comunitari e statali sono oltre 28 ml di euro ed attivano risorse per oltre 110 ml di euro. Cifre e obbiettivi del bilancio 2003 sono stati illustrati al consiglio dal presidente della prima commissione, Massimo Bellandi, dei Ds. Tra gli obiettivi del bilancio di previsione 2003 quello del rafforzamento degli investimenti per i quali si ipotizza un aumento del 40% rispetto al 2002 pur nel pieno rispetto del patto di stabilita'. Tra gli obiettivi indicati da Bellandi anche l' equilibrio dei conti della sanita', il sostegno alle autonomie locali, la sostenibilita' ambientale, il contenimento della spesa corrente entro il tasso programmato d' inflazione ed il contenimento del ricorso all' indebitamento che sara' inferiore rispetto alla soglia indicata nel Dpef 2003.

Tra gli strumenti principali d' intervento c' e' l' avvio del programma triennale straordinario di investimenti per complessivi 1.497 ml di euro e le agevolazioni Irap che vengono confermate dall' anno precedente. Nel programma triennale straordinario d' investimenti la Regione Toscana mettera' direttamente 960 ml di euro mentre il resto verra' raccolto attraverso obbligazioni emesse sui mercati finanziari. Le discordanze di giudizio sul bilancio tra maggioranza di centro sinistra ed opposizione di centro destra sono emerse fin dalle prime battute del dibattito che si protrarra' fino a tarda sera.

Sottolineando alcuni aspetti positivi del bilancio di previsione e del piano regionale di sviluppo il relatore Bellandi ha evidenziato come lo scopo di migliorare la qualita' della vita dei toscani, con investimenti sulle infrastrutture, sull' ambiente, si coniughi perfettamente con quello di assicurare alla regione ed alla sua economia un alto di livello di competitivita'. ''Si privilegia - ha detto Bellandi - lo sviluppo di una qualita' totale, la riuscita economica e gli indicatori che ad essa si riferiscono, come ad esempio il Pil, vengono considerati come strumenti mentre l' obiettivo finale dello sviluppo viene individuato nella qualita' del vivere''.

Bellandi ha inoltre sottolineato come le maggiori disponibilita' vanno a beneficiare le varie voci di bilancio: la strategia sociale puo' contare su un +9% rispetto al 2002; quella territoriale di un +5%; l' incremento delle disponibilita' per l' ambiente raggiunge oltre il 40% mentre quelle per perseguire strategie economiche incrementano del 35% e le spese per investimento nell' innovazione raggiungono la cifra, considerata record, di 33 ml di euro. Critico, invece, il giudizio di Angelo Pollina, di Forza Italia, che ha svolto la relazione sul bilancio per la minoranza.

Pollina ha criticato fra l' altro la politica fiscale della Regione, ''che prevede aliquote piu' alte di quelle fissate dal Governo nazionale'' ed ha annunciato un emendamento per diminuire l' imposta sulle aziende. ''Aumenta l' aliquota Irap sulle aziende, in particolare a carico delle banche e delle assicurazioni - ha detto Pollina -,: la Regione ha infatti mantenuto il 4,40% mentre quella fissata dal governo nazionale, e con decorrenza dal 1° gennaio 2003, e' del 4,25%''. A questo proposito il consigliere di Forza Italia ha annunciato la presentazione di un emendamento che porti l' aliquota Irap regionale allo stesso livello di quella nazionale.

Il consigliere di Forza Italia ha inoltre messo in evidenza che ''mentre si grida contro il governo nazionale denunciando un taglio nei trasferimenti alle Regioni in realta' le risorse nel bilancio di previsione del 2003 sono aumentate dell' 11%''. Per l' opposizione di centro destra suscita inoltre ''perplessita' la difficoltà di contenere la spesa della sanita' e del sociale e non per mancanza di risorse che sono aumentate del 7 per cento, bensi' per la gestione e utilizzo efficiente delle stesse''.


''Le affermazioni di principio, in gran parte condivisibili, contenute nel Piano regionale di sviluppo sono contraddette dalle previste ed inequivocabili scelte di politica economica, ispirate al pareggio di bilancio, alle quali intende rifarsi il governo regionale'': questo il giudizio sul Prs e sul bilancio di previsione 2003 del gruppo di Rifondazione che ha annunciato il voto contrario. ''La spesa pubblica - ha detto il capogruppo di Rifondazione, Mario Ricci -, e' vista dalla maggioranza di centro sinistra non come un fattore di sviluppo e di coesione sociale, ma come un costo da contenere e ridurre''.

''La madre di tutti gli obiettivi dichiarati in questo piano e' 'vivere bene in Toscana' e chi ci governa ha la presunzione di confondere un obiettivo con un assioma indimostrato''. Lo ha dichiarato il consigliere dell' Udc, Franco Banchi, intervenendo nella discussione sul bilancio. Banchi giudica il piano ''il solito abile cocktail alla Martini, in cui c'e' tutto ed il suo contrario: regionalismo, europeismo, no-global, chiamata alle armi del privato, sviolinata agli immigrati, una macedonia culturale per non scegliere''.

Secondo il capogruppo di An, Maurizio Bianconi, e' sbagliata la politica economica della giunta Martini. ''Il piano regionale di sviluppo - ha detto - non spinge le piccole aziende a fare sistema per renderle idonee ai mercati mondiali e sceglie invece la strada di distribuire finanziamenti a pioggia privilegiando alcuni settori al posto di altri''. Bianconi ha anche lamentato l' assenza di uno stimolo nei confronti delle aziende per invogliarle sulla strada del 'bilancio sociale', ''strumento che obbliga le imprese ad investire nel sociale''.

Bianconi ha infine criticato la maggioranza per gli attacchi al governo Berlusconi. ''Oggi Martini sembra avere solo questo scopo - ha detto -: Toscana contro Italia, Regione contro Governo, una contrapposizione che contrasta con la necessita' di stare al passo con l' innovazione e le nuove sfide''. Positivo invece il giudizio sul piano espresso dal capogruppo della Margherita, Alberto Monaci, che ha sottolineato come il Prs non punti solo allo sviluppo valutabile in base al Pil, ma si preoccupi soprattutto del benessere dei cittadini.

Anche il capogruppo dello Sdi, Pieraldo Ciucchi, giudica positivamente la manovra economica del governo regionale pur nel quadro ''di incertezza nel quale si colloca''. Ciucchi ha tuttavia rilevato che ''nel Prs non si scorge una visione sistemica di una strategia di sviluppo che coinvolga sinergicamente ambiente, societa' ed economia con politiche, obiettivi, piani, progetti, scadenze e verifiche che possano portare ad un vero e integrato sviluppo sostenibile'. Il gruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale ha presentato un emendamento alla finanziaria regionale 2003 per l' esenzione dall' Irap a favore degli esercizi commerciali in zone montane.

''Tra le disposizioni che necessitano una revisione · hanno spiegato Lorenzo Zirri, presidente del gruppo, ed il vicepresidente Maurizio Dinelli · occorre considerare prioritaria l' esenzione dall· Irap per gli esercizi commerciali situati in aree montane in modo da evitare lo spopolamento e l' abbandono definitivo di tali zone''. Tale agevolazione era stata prevista dalla giunta regionale per il 2002 solo limitatamente ai Comuni montani con popolazione uguale o inferiore a 500 abitanti. I due consiglieri chiedono che l' agevolazione sia estesa ai Comuni con popolazione fino ai 2.500 abitanti.
(ANSA)

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