La scomparsa del giudice Caponnetto
In Palazzo Vecchio la camera ardente

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 dicembre 2002 16:42
La scomparsa del giudice Caponnetto<BR>In Palazzo Vecchio la camera ardente

"È morto alle 8 e 20 nell’ospedale fiorentino di Ponte a Niccheri -annunciava stamani Controradio- Aveva 82 anni ed era ricoverato da alcuni giorni nel nosocomio toscano. Il ricovero, in terapia sub-intensiva, si era reso necessario a causa di una broncopolmonite.".
Sarà esposta nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio la salma del giudice Antonino Caponnetto, scomparso questa mattina a Firenze. La famiglia Caponnetto ha accettato l'offerta del sindaco Leonardo Domenici di allestire la camera ardente in Comune.

L'orario di accesso a Palazzo Vecchio per rendere l'ultimo saluto a Caponnetto è il seguente: oggi venerdì 6 dicembre dalle 18 alle 20; domani sabato 7 dicembre dalle 8 alle 20; domenica 8 dicembre dalle 8 alle 14.30 circa, quando il feretro lascerà il Comune per essere trasportato fino alla Chiesa dei Salesiani in via Gioberti, dove alle 15.30 si terrà la cerimonia funebre. Da oggi alle 14 fino a alle 15 di domenica il museo di Palazzo Vecchio resterà chiuso.
«Il nostro paese ha perduto un grande magistrato e un grande uomo, un fedele servitore delle istituzioni democratiche».

Con queste parole il presidente del consiglio comunale Alberto Brasca ha ricordato il giudice Antonino Caponnetto, scomparso oggi dopo una lunga malattia. «Caponetto ed un gruppo di valorosi magistrati come Falcone, Borsellino, Di Lello e Guarnotta - ha ricordato Brasca - hanno rappresentato uno dei punti più alti nella lotta dello Stato alla mafia. Furono loro a istruire il maxi processo di Palermo grazie al quale furono condannati centinaia di mafiosi, fu smascherata l'intera "cupola" di Cosa Nostra e diversi legami politici furono messi a nudo».

«Lasciata la toga e andato in pensione - ha proseguito Brasca - Caponnetto non ha mai cessato il suo impegno civile. In tutti questi anni, in momenti bui e terribili come quelli delle stragi nelle quali furono uccisi Falcone, Borsellino e gli uomini della loro scorta, Caponnetto è sempre stato in prima fila per difendere le istituzioni e la democrazia. Un impegno continuo, nonostante l'età e i problemi di salute. Lezioni ai ragazzi delle scuole sulla giustizia, l'impegno in politica con la Rete che lo portò ad essere nel 1993 il candidato più votato alle amministrative di Palermo dove divenne presidente del consiglio comunale, le mille interviste, la partecipazione e la promozione di convegni».

«Firenze ha un debito morale con questo straordinario personaggio - ha concluso Brasca - e per questo mi impegnerò affinché la sua lezione non venga dimenticata ma diventi invece patrimonio comune di tutti».
Una giornata di lutto cittadino per commemorare il giudice Antonino Caponnetto è stata proposta da Giovanni Fittante, capogruppo di "Insieme per l'Ulivo in Toscana". «Con la scomparsa di Caponetto - ha commentato Fittante - Firenze perdere uno dei suoi concittadini più illustri e stimati.

Il suo impegno per la difesa della democrazia, della Costituzione e della legalità sono un esempio per tutti». «Firenze deve onorare degnamente la sua memoria - ha concluso il capogruppo di Insieme per l'Ulivo in Toscana" - per continuare a trasmettere alle nuove generazioni il significato profondo di una esperienza irripetibile».
"Un grande uomo che ha insegnato fino all'ultimo il valore della democrazia. Anche grazie a lui il nostro paese è cresciuto ed è diventato più libero. E sono orgoglioso che si fosse impegnato in prima persona anche per la nostra città".

Con queste parole il sindaco di Firenze Leonardo Domenici ricorda il giudice Antonino Caponnetto, scomparso stamani a Firenze. "Con Caponnetto scompare un uomo delle istituzioni, protagonista della lotta contro la mafia e la criminalità organizzata - si legge nel telegramma inviato dal sindaco alla famiglia Caponnetto, in cui si ricordano gli anni del 'pool' di Palermo, quando il giudice, dopo aver preso il posto di Rocco Chinnici assassinato dalla mafia, andò a dirigere l'Ufficio Istruzione del Tribunale e creò il pool antimafia con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

"Desidero in questo momento ricordare anche l'impegno civile e la passione con la quale Caponnetto ha insegnato fino all'ultimo a tanti giovani, incontrati in assemblee affollate e attente, il valore della democrazia e della legalità - scrive Domenici - Mentre resteranno per sempre scolpite nella memoria comune le parole di dolore e di commozione da lui pronunciate per le stragi di Capaci e di via D'Amelio". "Con Caponnetto ho condiviso momenti di intensa collaborazione sul piano politico-istituzionale - continua il sindaco - in particolare con la 'Convenzione democratica', il progetto di ascolto e selezione per il candidato sindaco di Firenze alle elezioni amministrative del '94, che alle fine espresse il nome di Mario Primicerio".

"E' sempre stato per me, come sindaco e come fiorentino, un punto di orgoglio la sua presenza attiva e partecipe alla vita cittadina. Lo ricordo oggi con commozione per la sua competenza, la sua capacità di analisi e di proposta, le sue doti umane e provo, interpretando i sentimenti di tutta la città, un grande rimpianto per la perdita di una grande persona e di un amico".
"E' un giorno triste. Antonino Caponnetto era un punto di riferimento, soprattutto per i giovani, un esempio di coraggio, un simbolo di legalità e di giustizia con un'autorevolezza conquistata con anni di lotta alla mafia e alla illegalità" ha affermato la senatrice ulivista Vittoria Franco.

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