Un'idea-progetto per riaprire il collegamento pedonale sotterraneo fra le due sponde dell'Arno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 dicembre 2002 06:45
Un'idea-progetto per riaprire il collegamento pedonale sotterraneo fra le due sponde dell'Arno

Recuperare al transito pedonale la galleria sotto l'Arno che collega la Torre della Vecchia Zecca a piazza Poggi. Dotare la Zecca di un parcheggio interrato e di strutture di supporto per i visitatori e per i residenti. Creare un sistema di nuovi percorsi pedonali turistici in grado di collegare il ricco patrimonio artistico, architettonico e culturale della città. Sono alcune delle proposte contenute nell'idea-progetto "Passi di acqua e di pietra", presentato ieri mattina dal sindaco Leonardo Domenici, dal presidente della commissione urbanistica Vincenzo Esposito e dagli architetti Paolo Di Nardo, Miranda Ferrara, David Palterer e Francesco Carpi Lapi.

«Si tratta di una proposta interessante e suggestiva - ha detto il sindaco - Naturalmente l'idea dovrà trovare una maggiore definizione progettuale e dovrà essere oggetto di verifica sulle compatibilità economico-finanziarie; ma si inserisce perfettamente in un quadro più generale di riqualificazione del centro storico e dell'Oltrarno in particolare, dove stanno muovendosi istanze molto interessanti, in una logica costruttiva di confronto e di collaborazione fra amministrazione e cittadini».

«E' un progetto - ha ricordato Esposito - che nelle premesse concettuali e nelle proiezioni propositive è sintesi dei materiali elaborato nel convegno di luglio "Firenze e centro storico" ed insieme lettura trasversale degli elaborati e delle proposte del comitato di coordinamento del piano strategico». «I lavori per realizzare la galleria che collega le due sponde dell'Arno cominciarono nel 1875 - ha spiegato il presidente della commissione urbanistica - nell'ambito di quelli per l'acquedotto, e l'attraversamento venne aperto due anni più tardi.

Congiunge i sotterranei della Torre della Zecca vecchia con la Fabbrica dell'acqua alla porta San Niccolò e vi si accede da due scale a chiocciola. La galleria si articola in due corridoi, uno per il passaggio del tubo principale e l'altro per la raccolta delle acque. I corridoi tuttora esistenti non sono transitabili: furono allagati da infiltrazioni penetrati da falle che si erano aperte nel tempo sulle pareti. Se i locali della Fabbrica dell'Acqua sono stati profondamente manomessi negli anni '50 per la costruzione dell'acquedotto dell'Anconella, l'architettura dei sotterranei della Zecca, che in una ricognizione della fine del XVIII secolo presentavano ben tre diversi livelli, è rimasta pressoché immutata ed in parte ancora visitabile».

«L'obiettivo del progetto "Passi di acqua e di terra" - ha sottolineato il presidente della commissione urbanistica - è quello di rilanciare, attraverso una progettazione organica la cultura del contesto storico, unicum di strade, piazze, giardini, palazzi, musei, chiese e fiume. La realizzazione del nuovo collegamento fra le due sponde dell'Arno consente di realizzare, nell'area del lungarno della Zecca, una vera e propria porta urbana dotata di un parcheggio interrato e di strutture di supporto sia per i visitatori che per i residenti.

». «Il progetto di fattibilità - ha concluso Esposito - è ben lungi dall'essere concluso. Nei prossimi giorni verrà presentato e illustrato alle categorie economiche, alle associazioni culturali e ai cittadini. Per diventare realtà questa proposta ha bisogno dell'apporto fattivo delle forze economiche e imprenditoriali».

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