FIRENZE- “Una Finanziaria priva di una seria concertazione, caratterizzata da troppe manovre una tantum e condoni, che non affronta in modo strutturale i nodi della finanza pubblica che si ripresenteranno a fine marzo, inesorabilmente, con i dati della prima trimestrale di cassa”. L’assessore alla programmazione e al bilancio della Toscana Marco Montemagni, intervenuto nel pomeriggio di ieri in Consiglio regionale, riconferma il giudizio pesantemente negativo sulla Finanziaria del governo Berlusconi.
Ma la giunta regionale non è sola. “Contro la Finanziaria – ricorda l’assessore – si sono espresse con una posizione unitaria anche le altre Regioni, al di là delle diverse maggioranze politiche che le governano. E questo per i pesanti tagli che preoccupano tutti e che metteranno in seria discussione la tenuta degli equilibri di bilancio e a repentaglio la sostenibilità finanziaria della sanità, del welfare e di altri servizi pubblici essenziali con ripercussioni negative per le famiglie.
Preoccupano anche le tante questioni rimaste senza risposta e l’aver ignorato l’avvenuta riforma del titolo V della Costituzione, con invasioni ripetute da parte dello Stato di ruoli e funzioni delle Regioni e degli enti locali”. L’assessore fa cenno anche a qualche numero: “La Toscana, intesa come Regione, enti locali ed imprese, perderà con questa Finanziaria qualcosa come 556 milioni di euro: di questi 125 milioni ricadranno direttamente sui bilanci degli enti locali, per il taglio del 2 per cento dei trasferimenti correnti e la riduzione del gettito dell’addizionale e della compartecipazione Irpef , per il mancato recupero dell’Iva sui servizi esternalizzati e la sottrazione delle economie sui mutui estinti anticipatamente.
Per i Comuni, laddove i servizi sociali costituiscono quasi l’80 per cento della spesa destinata ai servizi, le ripercussioni saranno gravi e a soffrirne saranno più che altro le famiglie con i redditi più bassi. Non quantificabile, ma pesante, sarà anche l’impatto del ticket da 70 euro sulle cure termali”. “Come Regione – conclude Montemagni – vogliamo però mantenere l’impegno di non aumentare le tasse, far partire il programma straordinario di investimenti da 1.497 milioni di euro in tre anni, controllare la spesa sanitaria e mantenere la spesa corrente nei limiti del patto di stabilità, augurandoci che questa Finanziaria possa essere cambiata dal Parlamento”.