Un comitato d'affari che lucrava sulle disgrazie della gente "pilotando" fallimenti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 ottobre 2002 08:11
Un comitato d'affari che lucrava sulle disgrazie della gente

"Rimettevano parcelle stratosferiche, aggirando e raggirando la legge e i disgraziati" afferma scuro in volto un curatore fallimentare del Tribunale di Firenze, che preferisce restare anonimo. "La concussione è un reato grave, specie quando entra nelle aule di giustiza -spiega a NOVE il commercialista consulente del Tribunale- ma quando viene perpetrato sulle spalle di disperati, quali sono gli imprenditori falliti è davvero il reato più grave! Questi sono giorni neri per Firenze. Io me ne vergogno"
Si parla dell'inchiesta sugli imputati eccellenti, tra cui figura il giudice Sebastiano Puliga, i cui accertamenti sono stati affidati dai magistrati genovesi alla sezione criminalità economica della Squadra Mobile di Firenze.
"Ieri mattina un funzionario della questura -racconta Amadore Agostini sulla Nazione di stamani- il dottor Fausto Vinci, è tornato con i suoi uomini a Palazzo di Giustizia.

Dei tredici computer della sezione fallimentare sotto sequestro da venerdì, tre sono stati restituiti: quel del capo dell'ufficio, il dottor D'Amora, del responsabile della cancelleria, il dottor Sandro Pettinato (nessuno dei due è indagato) e quello del giudice Puliga. Sotto sigilli sono finiti invece circa 700 fascicoli, quelli affidati al giudice Puliga, dei 2300 circa ancora pendenti. Poi il dottor Vinci si è chiuso a lungo nella stanza con il giudice indagato. Non si è trattato di un interrogatorio vista l'assenza del legale di fiducia, l'avvocato Gianluca Gambogi.

Praticamente paralizzata l'attività dell'ufficio, tutte le udienze di Puliga sono saltate a data da destinarsi". E' verosimile anche che possano "saltare" anche le eventuali nomine dei curatori fallimentari eventualmente già decise. Ieri, nel frattempo, il giudice Puliga si è autosospeso dal proprio ufficio e c'è chi ipotizza che possa essere posto agli arresti domiciliari.
Intanto la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo di "atti relativi" in merito alla morte di Giovanni Zanella, il commercialista sessantenne che si è suicidato sparandosi un colpo di calibro 7,65 nel suo studio di via Lorenzo il Magnifico.

Erano le 18,30 circa di giovedì scorso e Zanella, proprio in quelle ore era atteso dai magistrati per essere sentito di nuovo. L'avevano già ascoltato il giorno precedente in questura e si erano dati appuntamento per giovedì pomeriggio alla presenza dei magistrati.
Altre "acquisizioni" sembrano nell'aria mentre si valuta da parte della procura la possibilità che questo presunto "comitato d'affari e malaffari", avesse altri modi per fare soldi dai fallimenti al di là delle faraoniche parcelle che i professionisti indagati intascavano.
A Genova Puliga è stato denunciato da un imprenditore del Mugello per abuso d'ufficio, truffa, appropriazione indebita in seguito a una esecuzione da 80 milioni misteriosamente lievitati poi con marchingegni fino a 900 milioni di vecchie lire.

Così l'imprenditore ha perso immobili e terreno.

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