Falqui lascia Rifondazione Comunista

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 ottobre 2002 18:26
Falqui lascia Rifondazione Comunista

Enrico Falqui, candidato a Sindaco di Firenze nelle liste di Rifondazione Comunista, attualmente consigliere comunale, lascia il partito di Rifondazione Comunista. Enrico Falqui è stato uno dei fondatori dei Verdi nel 1984, nel 1985 consigliere regionale e nel 1989 eletto al parlamento europeo per i Verdi. Nel 1994 è stato eletto al Senato nel collegio del Mugello nella coalizione dei Progressisti. Queste le sue dichiarazioni: «Lascio per motivazione politiche il partito della Rifondazione Comunista che, a Firenze, sarebbe più giusto definire un movimento fra i movimenti, anziché un partito di massa in stretto rapporto col movimento dei lavoratori e con i ceti deboli della società civile.

Avverto la drammatica urgenza di un processo politico che, in Italia come in Europa, ricostruisca nei valori e nei contenuti un programma fondamentale della Sinistra capace di dare soluzioni condivise e chiare ai gravi problemi sociali ed ambientali della nostra epoca. E' tempo che i diversi riformismi trovino il modo di confrontarsi e di definire convergenze di valori e contenuti con il pensiero e le utopie concrete del pensiero "new global". L'urgenza è tale che non è più tempo di facili rendite di posizione o di astratte pregiudiziali ideologiche; basta osservare i disastri prodotti dalle legge finanziaria approvata dal governo Berlusconi nella scuola, nella sanità, nei bilanci dei Comuni, nel mondo del lavoro.

Così come il bisogno di "un'altra Europa" deve fare i conti con l'urgenza di un'unificazione politica dell'Europa, in assenza della quale i conflitti finanziari e monetari prodotti dalla globalizzazione diventerebbero insostenibili per i lavoratori e per gli strati meno protetti dei ceti medi, i rischi per la pace e la sicurezza dei popoli diventerebbero ancora più gravi di quello che già oggi sono, l'ecologia del Pianeta risulterebbe ancor più compromessa. Per rispondere a queste sfide c'è bisogno di una linea politica aperta e dialogante con i movimenti ma anche con tutte le forze della Sinistra e del Centro-Sinistra, poiché è in quest'area che devono prodursi i cambiamenti necessari per costruire un'alternativa sociale e politica alle Destre.

Ho dedicato quasi trent'anni della mia vita a questa idea della Politica, come servizio e confronto con i cittadini; non ho intenzione di smettere di credere in questi ideali e in questi obiettivi. Io credo nello Stato di diritto e nella democrazia istituzionale, non nel populismo e nello spontaneismo giacobini, nel solco dell'insegnamento di Gramsci e di Gobetti. Dialogo continuo con le forze politiche e sociali, valorizzazione delle differenze culturali e politiche interne, impegno nell'elaborazione di proposte e soluzioni che cambiano le strutture della società e delle Istituzioni.

Con questo metodo e questa cultura politica, Rifondazione comunista dovrebbe porsi avanti ai suoi iscritti ed al suo elettorato, favorendo l'avvicinamento di nuove intelligenze e di nuove energie vitali, costruendo una democrazia interna che oggi non c'è e per questo rende il partito ininfluente nella società civile. Auspico che queste idee si facciano strada dentro il partito di Rifondazione comunista, spero, il più rapidamente possibile».(mr)

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