Da aprile a giugno grande e piccola distribuzione toscana hanno venduto di più

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 Ottobre 2002 06:52
Da aprile a giugno grande e piccola distribuzione toscana hanno venduto di più

L'aumento tendenziale dell'1,9% è superiore a quello nazionale (1,6%), ma ha rallentato il tasso di crescita di due punti percentuali rispetto a quello ottenuto nello stesso periodo del 2001 (+3,9%). A frenare sono state soprattutto le vendite di prodotti alimentari della piccola distribuzione e quelle di prodotti non alimentari della grande distribuzione.
E' quanto emerge dalla rilevazione relativa alle vendite del secondo trimestre 2002, svolta dall'Istat nell'ambito dell'Osservatorio regionale sul commercio realizzato da Unioncamere Toscana e Regione Toscana.

Il commercio al dettaglio di prodotti alimentari è aumentato del 2,1% e quello dei prodotti non alimentari dell'1,8%. La crescita è risultata più elevata nella grande distribuzione (alimentare +2,7% e non alimentare +2,9%), rispetto alle piccole superfici (alimentare +1,7% e non alimentare +1,6%), mentre il rallentamento più forte è stato riportato dalle imprese più strutturate con un numero di addetti compreso fra 10 e 19 (dal +4,0% al +0,2%). Sono stati più dinamici gli esercizi non specializzati, che hanno registrato un tasso di crescita più elevato insieme agli esercizi specializzati del gruppo farmaceutici, medicali, cosmetici, articoli di profumeria e a quelli del gruppo mobili, articoli per la casa, elettrodomestici, radio-tv, con tassi di incremento di quasi tre punti percentuali.

Più contenute, ma sempre positive, le vendite di libri, giornali, articoli di cartoleria, altri prodotti (+1,6%), mentre il gruppo tessili, abbigliamento, calzature e articoli di cuoio ha registrato un deludente -0,1%.
Rispetto ai tassi di crescita tendenziali registrati nel 2° trimestre del 2001, i rallentamenti più consistenti sono stati rilevati dagli esercizi non specializzati del comparto non alimentare (dal +6,2% al +2,9%), da quelli specializzati del comparto alimentare (dal +4,4% al +1,7%), e dal gruppo tessili-abbigliamento, che è passato dal positivo +2,5% di un anno fa alla preoccupante battuta d'arresto del trimestre considerato (-0,1%).

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