Primo bilancio della legge Fini- Bossi,l'assessore Monciatti: "insicurezza per i lavoratori che devono essere regolarizzati"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 ottobre 2002 22:45
Primo bilancio della legge Fini- Bossi,l'assessore Monciatti:

"L'impianto della legge Bossi - Fini tende a creare insicurezza in città e sul territorio, un insicurezza che deriva dall'irregolarità". Ad esprimere questa preoccupazione è l'assessore all'immigrazione Monciatti che questa mattina insieme al presidente regionale dell'Arci Vincenzo Striano e Laura Grazzini della segreteria provinciale hanno fatto un primo bilancio dall'entrata in vigore di questa legge sia per quanto riguarda la regolarizzazione delle collaboratrici domestiche che per quanto riguarda la situazione dei profughi e richiedenti asilo.

Secondo i dati delle Poste sull'emersione del lavoro irregolare dopo l'inizio della distribuzione dei kit, sarebbero solo 2530 le persone che hanno mandato la raccomandata per regolarizzare colf e badanti e 4150 le persone che hanno inviato raccomandate per mettere in regola i lavoratori subordinati. Pochi quindi i datori di lavori che hanno deciso di andare fino in fondo alla procedura, mentre più di 26000 hanno ricevuto il modulo per la regolarizzazione delle badanti e 32656 per regolarizzare i lavoratori subordinati.

"La situazione di incertezza- sottolineano Monciatti e Arci - è dimostrata da situazioni concrete di persone che vengono buttate fuori dalle fabbriche e dalle case perché non regolarizzate. E' il risultato della non chiarezza della legge di cui a tutt'oggi non si conoscono le date della proroga per la scadenza dei termini per le domande di regolarizzazione". Si parla infatti di prorogare all' 11 novembre (attualmente c'è tempo fino al 20 ottobre) la scadenza per sistemare i lavoratori subordinati, ma precisazioni su questo non sono state fatte.

A sottolineare il rischio di chiusura di ogni programma di sostegno ai richiedenti asilo e profughi è l'Arci in particolare: "Regioni e, Comuni e associazioni, - precisa Striano- si sono fatte fin'ora carico, nonostante i tagli di governo, di assicurare continuità al programma nazionale asilo, ma non sappiamo cosa ci aspetta nel 2003". E poi ci sono i centri di identificazione che "si basano sul principio della presunzione di colpevolezza", aggiunge Vincenzo Striano" e costano molto di più dei centri di accoglienza.

Le conseguenze di una situazione insostenibile è dunque la clandestinità e quindi l'impossibilità poi per le istituzioni di dare assistenza.

In evidenza