Scuola al via: Toscana penalizzata dalle scelte del governo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 Settembre 2002 17:48
Scuola al via: Toscana penalizzata dalle scelte del governo

FIRENZE- Preoccupazione per le conseguenze dei vari provvedimenti governativi e ferma riproposizione del ruolo della Regione come garante del diritto di tutti i cittadini all’istruzione e al sapere, nonché punto fermo per ogni iniziativa volta a ridurre il disagio prodotto dalle scelte di governo.
Così l’assessore all’istruzione formazione e lavoro Paolo Benesperi si esprime a una settimana dall’inizio del nuovo anno scolastico. Un inizio che già si prennuncia, anche in Toscana, ricco di incognite e disagi per insegnanti, alunni e famiglie.

“I provvedimenti annunciati o già attivati dal governo - spiega l’assessore - rischiano di pregiudicare il sereno funzionamento della scuola, creando disorientamento e disagio”.< Il decreto che taglia a livello nazionale 8500 posti di insegnamento, oltre 450 nella nostra regione, mette seriamente in discussione qualità e quantità dell’offerta formativa, riducendo figure specialistiche di docenza (per la seconda lingua, per le sperimentazioni didattiche, per il tempo pieno, per l’integrazione interculturale) necessarie al configurarsi di una scuola moderna.

“Si tratta di un provvedimento - ricorda l’assessore - che penalizza soprattutto le regioni come la Toscana, che da sempre hanno saputo esprimere alti livelli di innovazione e di qualità”. Ma non è tutto. A questo si deve aggiungerela sentenza del Tar Lazio che invalida le graduatorie di oltre 40 mila supplenti e, a completare il quadro, l’annuncio del taglio delle scuole che, a partire dall’anno scolastico 2002-2003, dovrebbero essere chiuse o accorpate. “Se a tutto questo si accompagna l’assoluta mancanza di un chiaro percorso per l’attuazione di una qualsivoglia riforma - afferma Benesperi - emerge un confuso e preoccupante scenario che può determinare situazioni di paralisi o, quanto meno, mettere in serio pregiudizio persino la funzionalità di base del sistema.

Basti pensare che, in alcune realtà, è a rischio persino la pulizia nelle scuole (e il posto di lavoro di coloro che dovrebbero efffettuarle) a causa di inefficienza ammninistrativa e di scelte adottate a livello centrale”. Scelte centralistiche che, sottolinea l’assessore, sono oltretutto “in contrasto evidente con il nuovo assetto istituzionale delineato dalla riforma del titolo V della Costituzione che, oltre a sancire il valore costituzionale dell’autonomia scolastica, delinea, al contrario, un quadro forte di responsabilità e di competenze decentrate in materia di istruzione e formazione”.
“E’ per questo - conclude - che la Regione Toscana, confermando la propria ispirazione federalista, esprime la più viva preoccupazione per il determinarsi di questa situazione e intende esercitare il ruolo che la Costituzione le assegna per garantire la piena realizzazione del fondamentale diritto all’istruzione e al sapere.

La Regione si propone inoltre come punto di riferimento per ogni iniziativa volta a ridurre il disagio e il disorientamento prodotti dalle scelte di governo”.

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