Le procedure di nomina di Mario Preti a direttore dell'ufficio mobilità del Comune sono l'argomento di una interrogazione presentata da Gaia Checcucci (AN), Graziano Grazzini (FI) e Federico Tondi (UDC) che hanno chiesto anche un parere al difensore civico. «La scelta del professor Preti come direttore della mobilità - sottolineano i tre consiglieri - era già maturata a tavolino ben prima dell'approvazione degli atti deliberativi con cui è stata bandita la procedura selettiva. Il regolamento sull'ordinamento degli uffici e dei servizi afferma che il conferimento di incarichi dirigenziali, preceduto dalla pubblicazione di un avviso pubblico, è disposto dal Sindaco, previo espletamento di una selezione operata da una commissione nominata dal Sindaco stesso e previa deliberazione della giunta».
«La libera di giunta - si legge nell'interrogazione - è del 21 maggio. Ma sulla stampa già il 16 maggio Preti affermata di avere ricevuto la richiesta di accettare l'incarico. La determinazione, con la quale è stato approvato il bando e che risale al 31 maggio, ha fissato le ore 13 del 10 giugno scorso come termine ultimo per la presentazione delle candidature». Checcucci, Grazzini e Tondi chiedono quindi di sapere «su quali basi di legittimità e di serietà si fondi una selezione pubblica a scelta palesemente già avvenuta del vincitore».
I tre esponenti del centrodestra hanno anche chiesto di conoscere «come può essere ritenuto congruo il tempo di solo 10 giorni per dare adeguata pubblicità al bando e consentire così un'idonea partecipazione dei candidati potenzialmente interessati alla selezione», «la composizione della commissione giudicatrice e i verbali della selezione con particolare riferimento ai curricula dei candidati visto che la selezione è avvenuta per soli titoli ed il colloquio era ritenuto solo eventuale» e, infine, «i criteri sulla base dei quali sono stati comparati i titoli posseduti dai candidati».
«Sulla competenza e la professionalità del professor Preti non abbiamo alcun dubbio - hanno sottolineato Checcucci, Grazzini e Tondi - ma forse sarebbe stato più opportuno non rivelare sin dall'inizio l'esito di una selezione».