Alcune considerazioni sul Forum del Piano strategico in Rete civica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 luglio 2002 07:10
Alcune considerazioni sul Forum del Piano strategico in Rete civica

Le esprime Luigi Benelli [lben@tiscali.it]:
"E' possibile che questi forum sianocosì morti? Perchè non sono un po' più pubblicizzati? Come mai non ci sono moderatori che intervengono?
Essendo un forum promosso dal Comune di Firenze avrà preso tutte le buone abitudini degli impiegati del Comune di Firenze! In compenso noi contribuenti lo paghiamo come se fosseperfettamente funzionale ed utile. Di denaro pubblico ne viene sprecato tanto. Questo è semplicemente un esempio tra i tanti.
Cari concittadini, capisco il vostro disappunto, che è anche il mio! Firenze è una delle città italiane a più elevata diffusione dell'informatica.

Su 120.000 nuclei famigliari almeno il 20% possiede un PC e di questi almeno 50% si collega ad Internet con regolarità. Ne deriva che circa 12.000 nuclei possono costituire un potenziale bacino di attenzione/interazione per il Piano, che invece langue su questo punto in condizioni desolanti! Le bacheche dei gruppi di lavoro hanno raccolto da marzo ad oggi 25 interventi: di questi soltanto a 4 è giunta una risposta! Io stesso ne ho inviato uno sul bypass del Galluzzo, pubblicato nella bacheca del Gruppo 2.

L'ho inviato anche a diversi amministratori pubblici intervenuti ad un incontro sul tema, il 4 giugno. Vi chiedevo - e vi chiedo - una risposta ad alcune riflessioni che ho espresso su quell'opera, così problematica ed impegnativa. Ebbene, non ho avuto, dopo 15 giorni dalla pubblicazione, il minimo cenno, da nessuno dei destinatari, fatta eccezione, in privato, da un rappresentante dei Verdi e da una rappresentante di Italia Nostra. Mi piacerebbe peraltro che queste considerazioni, che esprimo a voi, fossero pubblicate accanto a quel mio intervento, sulla stessa bacheca del Gruppo 2, come suo amaro completamento.

La mia impressione è questa: oggi Internet è un cavallo alla moda cavalcato (male) da molti, per la forza bruta, tecnologica, con cui il fenomeno si è imposto. E molti fra i molti hanno tuttavìa aderito a questa inedita realtà solo a parole, senza comprenderne o forse senza volere che se ne dischiuda tutta la potenzialità di comunicazione e di democrazia sostanziale (la famosa adesione a chiacchiere degli americani: l'ipocrita lip service). Il sito del Piano, che dovrebbe essere nelle ottime intenzioni delle origini, l'agorà ove si svolge questo scambio fecondo di idee è invece, al momento, un luogo morto, strutturato come un albero gerarchico (e non un vivo reticolo di relazioni e rimandi!), dove purtroppo anche i contributi dei cittadini risultano annidati e presentativamente spenti all'interno dei livelli inferiori.

Almeno in parte, il modello culturale burocratico infetta il Piano! Dipende però da noi cittadini non abbandonarsi alla solita critica qualunquistica, che è il mezzo migliore per non costruire nulla. Bombardiamo il Piano con idee utili, con sferzate costruttive, sotto forma di proposte e indicazioni precise. Portiamo degli esempi diversi, magari ricavati dai city plans di altre città, insistiamo per essere ascoltati, contribuiamo al progresso del modello comunicativo, facendo proposte concrete.

Nella speranza di ottenere in risposta qualcosa di meno insensato del silenzio, che è nella dialettica democratica un fatto intrinsecamente violento e sopraffattorio".

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