Idra torna a chiedere un’iniziativa urgente di prevenzione dei danni ancora a venire sull’emergenza TAV

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 giugno 2002 12:20
Idra torna a chiedere un’iniziativa urgente di prevenzione dei danni ancora a venire sull’emergenza TAV

E’ da ottobre dell’anno scorso che l’associazione Idra, iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale, aspetta le risposte promesse dai sindaci di Borgo San Lorenzo e di Scarperia ai suggerimenti formulati da Idra dopo i danni gravi e ripetuti causati dalla TAV all’ambiente e all’economia del Mugello.
L’associazione fiorentina aveva consegnato e illustrato ai primi cittadini dei Comuni maggiormente colpiti dall’emergenza TAV nel Mugello una proposta di iniziativa da assumere nei confronti del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sul tema della Valutazione di Impatto Ambientale del progetto TAV Bologna-Firenze approvato in Conferenza di Servizi il 28.7.’95.

Una proposta di "soluzione alla radice delle emergenze idrogeologiche e ambientali in atto": così aveva scritto ai due sindaci Idra, ricevendo in cambio l’impegno a considerare con attenzione il documento consegnato.
Cosa chiedeva in sostanza? "Si chiedeva che il dott. Margheri e la dott.ssa Galazzo invitassero i colleghi Sindaci degli altri Comuni della Provincia di Firenze interessati dalla realizzazione del progetto di tratta TAV Bologna-Firenze -risponde l'associazione di volontariato- il Presidente della Comunità Montana del Mugello, il Presidente della Giunta Provinciale di Firenze e quello della Giunta Regionale Toscana, nella loro veste di rappresentanti degli Enti Locali convocati alla Conferenza di Servizi, a farsi insieme a loro promotori di un’urgente richiesta di riapertura della Conferenza di Servizi chiusa il 28.7.’95.

Appariva infatti, e appare oggi sempre più necessario e ragionevole:
riaprire la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale sull’intero progetto di tracciato e di cantierizzazione;
colmare le lacune del progetto approvato, che ne condizionano le modalità di cantierizzazione e prefigurano gli impatti indesiderabili;
individuare soluzioni progettuali adeguate alle criticità specifiche emerse anche nel corso della cantierizzazione fin qui realizzata;
adottare modelli di monitoraggio che prevedano attività di verifica serie ed efficaci da parte degli organi pubblici di vigilanza e di controllo;
contabilizzare le risorse necessarie all’adempimento dei compiti istituzionali di controllo ambientale, e di tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori;
preventivare, anche in termini finanziari, gli interventi legati agli scenari più pessimistici ipotizzabili per il prosieguo della costruzione dell’opera;
confrontare l’onere finanziario pubblico legato alla realizzazione della somma degli interventi necessari al completamento dell’opera con le compatibilità dell’erario, e con modelli alternativi di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie, sulla base di una rigorosa analisi comparata costi/benefici;
assicurare una verifica di insieme delle esigenze di potenziamento e di distribuzione del trasporto merci e passeggeri su ferro lungo il corridoio appenninico e sull’intero fronte regionale, contestualmente con le previsioni riguardanti le infrastrutture parallele della Variante di Valico e del potenziamento della linea ferroviaria tirrenica-pontremolese;
assicurare alla cittadinanza, ai comitati di cittadini, alle associazioni di volontariato e alle altre componenti della società civile attive in campo ambientale e sociale la conoscenza dei progetti, la possibilità di interlocuzione e di proposta, e di contributo alla formazione delle decisioni, nel rispetto dei principi di sussidiarietà;
fare salve le lavorazioni che assicurano la stabilità dell’opera fin qui realizzata, garantire le opportune misure di messa in sicurezza e di manutenzione dei cantieri, delle cave, delle discariche e delle gallerie, tutelare il diritto delle maestranze alla piena retribuzione, affinché esse non debbano subire le conseguenze di ritardi o modifiche nell’attuazione di scelte delle quali gli organi dello Stato, e non esse, portano ogni eventuale responsabilità.


A tutte queste richieste non risulta essere seguita alcuna risposta né con le parole né con i fatti.
Neppure la richiesta di collaborazione attraverso un protocollo di informazione fra Idra e i Comuni di Borgo San Lorenzo e Scarperia è stata degnata di un riscontro.
Errare è umano. Perseverare – dice l’adagio – è diabolico. Idra chiede ai sindaci di non perseverare nel disattendere le istanze di democrazia, di partecipazione e di collaborazione che salgono dalla società civile.
L’associazione di volontariato insiste nel riproporre ai sindaci l’urgenza di atti concreti ed efficaci che tutelino il territorio e la società, e propone di nuovo un incontro, questa volta non solo interlocutorio e inconcludente.

I progetti TAV si sono rivelati distruttivi di risorse preziose e non rinnovabili (l’ecosistema, l’acqua, la salubrità, il paesaggio, la sicurezza, le economie agro-zootecniche, la salute dei residenti e dei lavoratori). Ecco perché è indispensabile prevenire. Ogni nuovo danno evitabile è rigorosamente da evitare. Di fronte al diritto inviolabile alla salute e all’ambiente delle nuove generazioni non hanno ragione di esserci mani legate: per questo Idra invita i sindaci a esercitare tutti i poteri che derivano loro dalla Costituzione e dalla legge, e ad ascoltare il punto di vista dei cittadini.

Anche sui rimedi proposti a fronte dei danni già consolidati".

Collegamenti
In evidenza