FIRENZE- "Siamo orientati ad una riconferma della gratuità della fecondazione assistita, ma auspico un ripensamento del Senato e un innalzamento del ridicolo budget fissato a livello nazionale. E' grave che il Parlamento si impunti su un dibattito tutto ideologico, dimenticando che si tratta di una questione delicata che chiama in causa l'affettività e i diritti delle coppie". L'assessore regionale al diritto alla salute, Enrico Rossi, commenta così il voto di ieri della Camera sulla procreazione assistita e la decisione di toglierla dai livelli essenziali di assitenza.
Ma lo stesso Rossi non può fare a meno di notare come ogni giorno lo Stato decida di togliere qualcosa dai servizi garantiti dal sistema sanitario, riversandone sulle regioni, oppure sui cittadini, l'onere finanziario. "Il modello toscano - spiega l'assessore Rossi - intende favorire la vita, tutelare la madre e il nascituro, dando risposta positiva al desiderio di tante coppie di avere un figlio. Perciò abbiamo portato questo tipo di prestazioni ad un prezzo (il solo ticket di 35 euro) accessibile a tutti, e a costi contenuti per il sistema sanitario".
Grazie alla convenzione che la Regione ha stipulato con due istituti privati fiorentini infatti non solo si sono azzerate le liste d'attesa, ma il costo medio di un intervento per il sistema è di 1.800 euro in Toscana e di 4.100 in Lombardia, mentre in Piemonte i cittadini devono pagare un ticket di oltre 1.000 euro.
In Toscana sono 18 gli istituti che hanno fatto domanda di accreditamento per questo tipo di prestazioni, 4 sono pubblici (le Aziende ospedaliere di Firenze, Pisa e Siena e l'ospedale di Barga) e 14 privati attivi a Firenze, Livorno, Montecatini, Pisa, Siena, Chianciano, Monteriggioni.
In Italia sono circa il 15-20% le coppie che hanno problemi di sterilità e tra queste in Toscana sono oltre 1.500 quelle che richiedono prestazioni di fecondazione assistita a vari livelli di complessità. Dall'inizio di quest'anno, in seguito alla delibera con la quale la Regione ha stanziato 1 milione e 84.000 euro per consentire ad oltre 600 coppie di sottoporsi ad interventi presso i due istituti privati convenzionati, sono stati circa 450 le prestazioni effettuate. Ogni coppia, se la donna ha meno di 41 anni visto che dopo questa età la percentuale di successo scende al 7%, ha la possibilità di sottoporsi ad un massimo di tre o quattro cicli, secondo la tipologia, pagando il solo ticket.
Una su tre rimane incinta ed una ogni quattro riesce a portare a termine la gravidanza.