La vicenda dei 130 mila solleciti di pagamento inviati dal centro riscossione tributi della Cassa di Risparmio di Firenze è al centro di un'interrogazione presentata dal capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi e di una di Sgherri (Rifondazione).
Toccafondi sottolinea che «all'interno dei bollettini non era riportato alcun numero telefonico ma solo il logo della Cerit, che non risulta presente sull'elenco telefonico di Firenze», «che un errore nei codici riportati su alcuni bollettini ha impedito che la riscossione potesse essere fatta tramite gli uffici postali e gli sportelli che non fossero quelli della Cassa di Risparmio» e «che la Cerit avrebbe anche ritenuto superfluo indicare nei solleciti la causale dei pagamenti richiesti».
Il capogruppo di Azione per Firenze chiede perciò di sapere «a chi sono imputabili gli errori commessi», «perché non sono stati presi provvedimenti nonostante simili episodi siano già accaduti», «come si comporterà l'amministrazione se verrà appurato che gli errori sono imputabili esclusivamente alla ditta che sta curando l'emissione dei bollettini di pagamento».
«Quali provvedimenti intende prendere l'amministrazione nei confronti del centro riscossione tributi della Cassa di Risparmio di Firenze per i disguidi provocati ai contribuenti?».
Il quesito lo ha posto, in una interrogazione, la capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri. La vicenda riguarda i 130 solleciti di pagamento inviati dal Cerit molti dei quali contenenti errori. In particolare la Sgherri ha osservato che «a fronte di un errore di Cerit non è stato predisposto nessun servizio di emergenza per il pagamento degli stessi solleciti con ulteriore disagio per i contribuenti» e che «nella lettera di accompagnamento dei bollettini si specifica che gli interessi per mora sono calcolati fino al giorno di scrittura della lettera e che non sono calcolati i tempi di spedizione e ricezione necessari mentre questi interessi giornalieri continuano a correre determinando così automaticamente un ulteriore scoperto di interessi di mora qualora il contribuente pagasse presso gli uffici postali od altri sportelli bancari».
La capogruppo di Rifondazione ha poi sottolineato «che gli orari degli sportello del Cerit sono estremamente limitati vistoche sono solo dalle 8,20 alle 13,00 determinando così una forte penalizzazione per i contribuenti che lavorano». La Sgherri chiede pertanto di sapere se l'amministrazione non ritiene opportuno «ottenere modifiche in termini di chiarezza e trasparenza delle informazioni nella lettera di accompagnamento dei bollettini», «inoltrare una richiesta formale di estensione dell'apertura degli sportelli in orari più consoni per i cittadini che lavorano» e, infine, «accertare che sia concesso un tempo congruo per il pagamento oltre il quale fare scattare gli interessi giornalieri di mora».