FIRENZE- Finanziamenti dall’Europa per favorire la nascita di imprese di servizi nel campo del sostegno alla famiglia: dall’assistenza domiciliare per anziani e persone in difficoltà, asili, ludoteche, baby-parking, palestre, centri ricreativi e culturali. Tutto questo potrà essere realizzato, in Toscana, grazie a una misura ad hoc che la Regione, prima in Italia, ha voluto inserire nella programazione dei finanziamenti europei per le zone Obiettivo 2 di qui al 2006. Aiuti a piccole e medie imprese di servizi a sostegno delle famiglie: questo il titolo della misura inserita nel Docup e che verrà finanziato per il 2002 con 1.116.202 Euro.
Il bando si è aperto il 22 maggio scorso e si chiuderà il 20 agosto 2002.
“Obiettivo della misura – spiega l’assessore alle attività produttive Ambrogio Brenna – è quello di incentivare la creazione e il consolidamento di imprese che operano nel campo dei servizi sociali per il sostegno alle famiglie e promuovere nello stesso tempo forme di innovazione nella gestione degli orari di lavoro e di vita, introducendo così elementi di inedita qualità sociale dentro una politica di conciliazione dei diversi tempi della vita, alla luce dei cambiamenti avvenuti negli ultimi anni ”.
L’iniziativa, in altre parole, intende rispondere alla crescente richiesta, da parte delle donne, di conciliare studio e lavoro senza per questo rinunciare alla maternità. La componente femminile è stata la chiave di volta dell’incremento dell’occupazione che si è realizzato negli ultimi anni in Toscana, che ha visto il tasso di disoccupazione femminile scendere, nella nostra regione, dal 13% del 1995 all’8% con cui si è chiuso il 2001 (tasso di disoccupazione femminile nazionale del 13%).
Ma se il lavoro delle donne è indispensabile allo sviluppo, perché le donne possano lavorare e continuare a dare il loro contributo in termini di partecipazione al mercato del lavoro è indispensabile offrire loro nuovi e più efficienti strumenti di conciliazione.
Le potenzialità sono ancora enormi perché, di fatto, il tasso di occupazione femminile è invece del 31,7% contro il 56,9% di quella maschile, il tasso di attività femminile è del 47,3 % e di quella maschile il 73,6% (Rapporto annuale Istat).
Ma non è tutto.
Gli ultimi dati disponibili ci dicono che le donne occupate e con figli svolgono settimanalmente in media oltre 30 ore di lavoro domestico, che si somma alle ore di lavoro retribuito, diventando un vero e proprio secondo lavoro. “E’ per questo che ci siamo posti il problema di far crescere una cultura della conciliazione - commenta l’assessore Brenna - perché la flessibilità non può essere intesa solo come necessità delle aziende, come possibilità di dilatare al massimo il lavoro degli uomini perché tanto ci sono le donne a casa.
La flessibilità dovrebbe rappresentare, invece, un modo nuovo di impostare il rapporto fra vita e lavoro, incidendo così in maniera più stringente sulla qualità della vita degli uomini e delle donne”. La misura Aiuti alle piccole e medie imprese di servizi a sostegno delle famiglie intende promuovere, concretamente, questo tipo di cultura, offrendo incentivi finanziari a imprese già attive o in fase di start-up. I contributi potranno essere utilizzati per realizzare servizi di assistenza dominciliare per anziani o persone in difficoltà; servizi per l’infanzia, non solo di tipo tradizionale come nidi e asili, ma anche come ludoteche, baby parking, palestre, centri ricreativi e culturali; servizi di supporto e accompagnamento che possono agevolare le famiglie nella gestione dei tempi di lavoro (pulizie, spesa, disbrigo di pratiche amministrative, burocratiche o altro).
Ma questa misura è una parte di un progetto più ampio al quale la Regione sta lavorando e che si pone l’obiettivo di promuovere uno sviluppo in cui qualità, eticità, pari opportunità siano i tratti distintitivi. Di questo progetto fanno parte l’impegno per l’attuazione dela legge 215, sull’imprenditoria femminile e quello per agevolare l’accesso al credito delle imprenditrici o aspiranti tali. Sempre all’interno del Docup sono stati reperiti dei fondi aggiuntivi che hanno permesso uno scorrimento della graduatoria della legge 215, per agevolare altre 100 imprese che si andranno ad aggiungere alle 345 della graduatoria già pubblicata.
All’interno di questo progetto si collocano poi anche altre iniziative, come quello per promuovere la responsabilità sociale delle imprese o quello relativo al microcredito come strumento per garantire a tutti pari opportunità e dare allo sviluppo una impronta etica e di qualità.