Certosi lancia l’allarme scuola: “Il livello dei servizi è a rischio”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 Maggio 2002 08:10
Certosi lancia l’allarme scuola: “Il livello dei servizi è a rischio”

Il livello dei servizi nelle nostre scuole è a forte rischio e con i provvedimenti attuati negli ultimi mesi e quelli in programma potrà essere messo fortemente in discussione. L’allarme è del vicepresidente e assessore alla pubblica istruzione della Provincia di Firenze, Piero Certosi, che sull’argomento ha raccolto un dossier – inviato al Ministro Moratti e alle associazioni dei Comuni e delle Province - e chiesto una audizione alle Commissioni cultura della Camera e del Senato.
Le preoccupazioni sono il frutto dei tagli all’organico dei docenti, dell’ipotesi di anticipo a due anni e mezzo e cinque anni e mezzo dell’ingresso rispettivamente a scuola materna e scuola elementare, della mancanza di fondi per pagare le imprese di pulizia, dell’inadeguatezza dei finanziamenti per l’edilizia scolastica.
“Nell’anno scolastico 2002/2003 – preannuncia Certosi – ci saranno 49 insegnanti in meno alle elementari, 33 alle medie, 65 alle superiori.

In tutto 147 unità. Conseguenze: alle materne avremo 400 bambini in più con gli stessi insegnanti ed una media per classe di 28; alle elementari nessuna nuova classe a tempo pieno e nessun docente per l’insegnamento dell’inglese; alle medie spariranno il 40% delle prime a tempo prolungato”.
Non sono stati poi concessi nuovi indirizzi di studio per le superiori, con la conseguenza di mettere in crisi il decentramento dell’istruzione nel territorio provinciale e di non dare risposta alle esigenze in rapido cambiamento dell’economia locale.

45 le classi tagliate rispetto a quelle richieste.
“Si prefigura – sostiene Certosi – una riduzione drastica del tempo scuola, con il rischio di un impoverimento delle attività che sviluppano l’intelligenza creativa e la prospettiva che siano annullate esperienze positive di sperimentazione e innovazione. In questo quadro l’annuncio di anticipare l’ingresso dei bambini alle materne e alle elementari sembra esse solo una risposta propagandistica”.
Gravissima la situazione nel settore delle pulizie e dei servizi, dove operano 28 ditte che danno lavoro a circa 500 persone.

L’importo stanziato dalla Finanziaria 2002 è stato insufficiente perfino per far fronte al pagamento dei servizi resi fino al dicembre 2001, per il 2002 non ci sono fondi.
Per l’edilizia, a fronte dell’esigenza di mettere a norma gli edifici scolastici entro il 31 dicembre 2004 e di un fabbisogno dei Comuni di 37 milioni di euro e della Provincia di 34, per la prima volta la finanziaria non ha previsto alcun fondo. Negli ultimi tre anni lo Stato aveva invece contribuito all’edilizia scolastica con circa 18 miliardi di lire.
In crisi anche il modello organizzativo con cui la Provincia aveva decentrato gli indirizzi scolastici sul territorio, dando vita a ben 12 istituti superiori pluriindirizzi che ora rischiano di essere spaccati in due tronconi.

Infatti con la riforma proposta dal Ministro Moratti l’istruzione professionale dovrebbe essere gestita dalla Regione, tutto la restante istruzione dallo Stato, rendendo difficile l’integrazione fra le due e i passaggi fra un indirizzo e l’altro.
“C’è già una preoccupante tendenza delle famiglie alla fuga dai professionali – commenta Certosi – nei quali per la prima volta le iscrizioni sono in calo e di alcune centinaia di unità.

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