Sui motorini Stato e Comune forniscono due diverse interpretazioni della legge

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 aprile 2002 12:54
Sui motorini Stato e Comune forniscono due diverse interpretazioni della legge

«Sui motorini Stato e Comune forniscono due diverse interpretazioni della legge. E in questo modo si stanno creando le condizioni per la violazione delle norme europee in materia di libera concorrenza tra le imprese produttrici di scooter». E' quanto sostiene, in una interrogazione urgente al Sindaco, il consigliere di Rifondazione Comunista Enrico Falqui. Falqui sottolinea anzitutto «che ad oggi la commissione ambiente non ha ancora ricevuto il testo del nuovo piano urbano del traffico» e che «i tecnici dell'Arpat e del Comune, insieme a competenti esperti in materia di salute e tutela ambientale, non hanno ancora presentato, alle competenti commissioni consiliari, la relazione tecnica per la valutazione delle eventuali variazioni al contenuto degli inquinanti atmosferici pericolosi, in particolare benzene e PM10, intervenute a partire dall'attuazione dei provvedimenti del traffico privato adottati dalla giunta».

«Da un lato - osserva il consigliere di Rifondazione Comunista - l'assessore Bugliani, dalle pagine di un quotidiano, afferma che la cosa più importante è convincere le persone a non comprare più motorini Euro-1, a comprare gli Euro-2 e, se non si trovano subito, ad attendere fino a giugno quando questa omologazione diventerà obbligatoria. Dall'altro lato il Ministro all'ambiente Matteoli ha garantito incentivi, fino al 30 giugno, anche per gli scooter Euro-1. Sui giornali ci sono anche le dichiarazioni di funzionari della pubblica amministrazione secondo i quali per le auto la catalizzazione ha funzionato, nel caso dei motorini si è rivelata una illusione e che, specialmente per il benzene e le polveri fini, inquinano sia le due ruote catalizzate che le due ruote non catalizzate».

Per questo Falqui chiede di sapere dal Sindaco se tali dichiarazioni possano «costituire un conflitto inaccettabile, perché crea confusione nell'opinione pubblica, tra due livelli istituzionali dello Stato che su questa questione non hanno solo un parere diverso ma forniscono al cittadino due diverse applicazione della legge» e «creare le condizioni per una illegittima concorrenza tra imprese europee produttrici di motorini, non solo Euro-1 e Euro-2, ma anche tra le diverse tipologie di motorini elettrici, dal momento che non è stata ancora chiarita in maniera efficace ed esaustiva la conoscenza scientifica sulle fonti produttrici degli inquinanti atmosferici».

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