"Se è femmina uccidetela": giovedì 4 aprile alle 21.00 Teatro dei Rinnovati di Siena

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 marzo 2002 10:53

“Se è femmina uccidetela” è il titolo dello spettacolo della compagnia di danza Motus che andrà in scena giovedì 4 aprile, alle ore 21.00, al Teatro dei Rinnovati, all’interno della rassegna “Una città per le donne”. Il Comitato di Ente per le Pari Opportunità e l’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Siena, promotori della rassegna, hanno scelto di inserire in cartellone questo spettacolo per sensibilizzare i cittadini sulle tematiche legate alle discriminazioni sessuali.

Sono milioni in tutto il mondo le donne che vivono in uno stato di subordinazione, un universo di persone che sconta le più atroci brutalità – schiavitù, violenza, mutilazioni sessuali, fino all’eliminazione fisica – per il solo fatto di appartenere al genere femminile. Lo spettacolo, scritto da Rosanna Cieri con le coreografie di Simona Cieri, affronta il problema delle discriminazioni sessuali a livello mondiale, ed è realizzato in collaborazione con l’Aidos (Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo).

Con questo lavoro i Motus proseguono un percorso artistico iniziato alcuni anni fa e incentrato sui “misfatti” dell’umanità. Nonostante la crudezza dell’argomento, anche in questo lavoro non mancheranno i momenti poetici, caratteristici del “recitardanzando” della compagnia di danza senese. I biglietti saranno in vendita il giorno stesso della rappresentazione, presso il botteghino del teatro, dalle 16.00 fino all’inizio dello spettacolo. Per la prevendita ci si può rivolgere al Comitato di Ente per le Pari Opportunità uomo-donna del Comune di Siena, in Piazza del Campo, aperto dalle 9.00 alle 13.00 (tel.

0577-292.376/292.231). L’incasso sarà devoluto alle associazioni “Serena – Gruppo aiuto donne operate al seno” e “Donna Chiama Donna” per la tutela e il sostegno alle donne nelle situazioni di disagio. Con “Se è femmina uccidetela”, la rassegna “Una città per le donne” giunge al suo quarto appuntamento. L’iniziativa si propone di diventare un contenitore fisso per tutte quelle iniziative che mirano a legare l’8 marzo alla valorizzazione delle professionalità femminili.

L’obiettivo è quello di rendere Siena una “città per le donne”, una sorta di laboratorio per la crescita al femminile in ogni settore di attività e di impegno.
I Motus nascono al Piccolo Teatro di Siena da un’idea di Simona Cieri, ballerina e coreografa di formazione classica passata successivamente a modi espressivi moderni, jazz e contemporanei, con contaminazioni dal teatro e dal mimo. Iniziano la loro attività nel 1991 con il nome di Duncaniando, in omaggio all’arte e al potere di innovazione di Isadora Duncan, presentando spettacoli autoprodotti con i quali ottengono buoni consensi di pubblico e di critica.

In tre anni di attività i Duncaniando allestiscono tre lavori originali, “Profilo di donna”, “Arti magiche” e “Recitango”, rappresentati in vari teatri della Toscana e nell’ambito di rassegne estive. “Recitango” segna l’inizio della collaborazione con il gruppo di Rosanna Cieri, giornalista e scrittrice, che rimarrà l’autrice dei testi della compagnia anche negli anni seguenti. Le sorelle Rosanna e Simona Cieri cureranno congiuntamente la regia degli spettacoli anche per i successivi allestimenti.

Dopo il Premio Spello per la coreografia nel 1994, e con l’ingresso di nuove forze, il gruppo cambia nome. Con il nome di Motus prosegue la collaborazione - iniziata nel 1991 - con il Comune di Siena, che si protrae ininterrottamente fino ad oggi. I Motus ricevono anche incarichi dalla Fondazione Toscana Spettacolo e da Arteuropa Festival che, nel 1998, coproduce lo spettacolo “State zitti se potete”. Nel 1999 la Florence Art Edizioni pubblica la “Guida alla danza in Toscana”, che riporta una dettagliata monografia del gruppo.

Nel 2000 i Motus ottengono una seconda residenza a Firenze, presso il “Florence Dance Centre” diretto da Marga Nativo e Keith Ferrone. Nei lavori dei Motus il linguaggio della danza e quello del teatro dialogano costruendo mosaici strutturati secondo il principio del contrasto estetico tra tensione e distensione, con fughe verbali che trasferiscono anche a livello di parola i temi del movimento del corpo. Una danza aperta a tutte le contaminazioni, che tende verso i modi del “recitardanzando” in cui si fondono le più varie influenze dello spettacolo di danza moderno.

Produzioni: Profilo di donna (1992), Arti magiche (1993), Recitango (1994), Soggetto (1995), Pulcinella (1996), Perché non invitiamo Paolo Conte? (1997), State zitti se potete (1998), MIXMOTUS (1999), Afrodite imprigionata (2000), Se è femmina uccidetela (2001).

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