Il sindaco di Aulla (MS), Lucio Barani, intende intitolare a Craxi una parte dell'attuale piazza dedicata a Gramsci

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 marzo 2002 07:37
Il sindaco di Aulla (MS), Lucio Barani, intende intitolare a Craxi una parte dell'attuale piazza dedicata a Gramsci

Il sindaco é già famoso per aver fatto erigere in p.za Gramsci un monumento "in memoria delle vittime di Tangentopoli" e per aver proclamato la città di Aulla "comune dedipietrizzato".
Per protestare democraticamente contro una simile iniziativa, l'Italia Dei Valori (della Toscana) ha organizzato una manifestazione che si terrà SABATO 30 MARZO , alle ore 16.00, in p.za A.Gramsci ad Aulla.
Sabato 30 marzo alle ore 16 il popolo dei girotondi, dei fax e del Palavobis, è chiamato a darsi raccolta ad Aulla.

Tutto scaturisce dalla decisione del Primo Cittadino della cittadina lunigianese di intitolare un pezzo di Piazza Gramsci a Bettino Craxi, al quale sarà anche dedicato un monumento marmoreo. Il provvedimento del Sindaco socialista di Aulla (che davanti al comune ha fatto erigere da tempo un cippo in ricordo delle vittime di "Tangentopoli") rappresenta un inquietante valore simbolico.
Il meccanismo delle e-mail e del passaparola si è già messo in moto ed ha rivolto un appello di partecipazione alla società civile, alle forze del centrosinistra e più in generale a tutti coloro che hanno a cuore i valori di giustizia ed eguaglianza dei cittadini.

Secondo il Coordinamento Toscano dell'Italia dei Valori, che per primo ha proposto l'evento, occorre controbattere al tentativo di falsificare la storia recente che punta a diffamare il Pool di Mani Pulite, colpevole soprattutto di essere stato l'artefice di una operazione di legalità contro i potenti, siano stati essi politici o imprenditori. Egualmente preoccupante è il tentativo di falsificare la storia passata amalgamando a Bettino Craxi figure come Antonio Gramsci o i socialisti (veri) Carlo e Nello Rosselli, animatori di Giustizia e Libertà e protagonisti di quel riscatto che sarebbe poi diventato "questione morale".

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