Strade e ferrovie: il piano di Toscana e Emilia Romagna

Redazione Nove da Firenze
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20 marzo 2002 07:29
Strade e ferrovie: il piano di Toscana e Emilia Romagna

FIRENZE- Potenziare i collegamenti viari e ferroviari lungo i valichi appenninici per migliorare la mobilità di passeggeri e merci tra Toscana e Emilia Romagna: è questa la finalità principale del protocollo d’intesa presentato ieri a Pistoia dall’assessore regionale ai trasporti della Regione Toscana Riccardo Conti e dal collega dell’Emilia Romagna Alfredo Peri. L’accordo contiene il pacchetto di opere che secondo le due Regioni sono necessarie al miglioramento della rispettive dotazioni infrastrutturali e per le quali si chiede congiuntamente al governo di individuare le risorse necessarie.

Il sistema di collegamenti indicato prevede il completamento di tre corridoi: il corridoio longitudinale Milano-Napoli (A1 più Alta Velocità), il collegamento Tirreno-Brennero, il cosiddetto Tibre (corridoio tirrenico più A15 e, per la parte ferroviaria, linea Pontremolese) e il corridoio orientale (E45 da prolungare a nord verso Venezia). Inoltre si prevede la riqualificazione delle strade di attraversamento appenninnico (Porrettana, statale del Cerreto, Tosco-romagnola e Val Trebbia) al fine di migliorare la permeabilità complessiva tra i territori interessati.

“Questo accordo – sono parole dell’assessore Conti – evidenzia la piena sintonia tra le due Regioni sulle grandi scelte infrastrutturali. Sia da parte nostra che dell’Emilia Romagna c’è il massimo impegno a risolvere le principali questioni viarie e ferroviarie, per migliorare i collegamenti nord-sud, ma allo stesso tempo c’è anche la volontà di realizzare solo le opere che servono senza stravolgere la fisionomia dei nostri territori”. “In questo senso – prosegue Conti – siamo del tutto contrari all’ipotesi di realizzare un’arteria ulteriore, cioè la Lucca-Modena, cosiccome prospettato a più riprese da esponenti del Polo.

I tre corridoi prospettati sono infatti necessari e sufficienti a garantire i collegamenti nord-sud: la Lucca–Modena sarebbe un’aggiunta pressochè inutile per la mobilità, e fortemente dannosa per gli equilibri ambientali e territoriali dell’area. Non possiamo accettare che l’Appennino venga considerato solo un ostacolo da superare: è una terra che ha un suo vissuto, una sua economia, una sua legittima esigenza di sviluppo, che noi vogliamo sostenere, realizzando le opere che sono indispensabili e riqualificando la rete esistente”.

Su questo argomento si è espresso anche l’assessore dell’Emilia Romagna Alfredo Peri: “Siamo contrari alla politica delle fughe in avanti su opere illusorie; per la Lucca Modena, tra l’altro, oltre alla contrarietà nostra registriamo anche quella di vari esponenti delle categorie economiche”. Peri ho poi sottolineato il valore di un’intesa “con la quale – ha detto – intepretiamo in maniera piena le responsabilità che ci vengono attribuite dal nuovo titolo V della Costituzione.

Grazie a questo strumento potremo condurre un’azione coordinata sulle opere strategiche che interessano i nostri territori”. E a proposito di opere strategiche l’assessore Conti si è soffermato su quella che, in questo momento, è particolarmente al centro dell’attenzione: il corridoio tirrenico. “Il governo – ha detto Conti - ha proposto un percorso che sventrerebbe la Maremma e finirebbe per costare l’equivalente di oltre cinquemila miliardi. Di qui la nostra proposta: perché il governo non mette tutti quei soldi a disposizione dell’Intesa con le Regioni? Con quelle risorse noi saremmo disponibili a realizzare non solo la Tirrenica, certo con un tracciato ben diverso da quello indicato dal governo, ma anche tutto il tratto toscano della 2 mari.

E ci sarebbero anche le risorse per effettuare gli interventi prioritari sui valichi appenninici”. Ma vediamo quali sono le principali opere previste o richieste nell’accordo, con riferimento particolare a quelle che hanno una più diretta ricaduta sulla situazione toscana.

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