Le Gualchiere di Remole non devono essere vendute

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 febbraio 2002 14:04
Le Gualchiere di Remole non devono essere vendute

Nei giorni scorsi sono apparsi sulla stampa alcuni articoli a proposito dei progetti sull’opificio medievale delle Gualchiere di Remole, edificio di proprietà del Comune di Firenze, ma situato nel territorio comunale ripolese, lungo la via di Rosano. La Nazione nell’articolo intitolato Grand hotel Gualchiere, scriveva che l’idea di realizzare alla Gualchiere “un complesso ricettivo’ sarebbe ‘già condivisa dall’amministrazione di Bagno a Ripoli, che’ avrebbe ‘dato un via libera informale al lavoro dei tecnici che dovranno redarre la variante’, avallando in tal modo l’uso ad attività ricettiva dell’edificio".
Il Sindaco di Bagno a Ripoli dichiara però oggi che la notizia: "E' completamente destituita di fondamento e non corrisponde assolutamente a verità.

Sorprende anche che qualcuno – non sappiamo chi, poiché dall’articolo non si evince – abbia potuto così palesemente artefare la realtà. Non abbiamo avallato tale operazione, né lo faremo: infatti, non abbiamo in previsione nessuna variazione al Regolamento Urbanistico, né al Piano Regolatore, che la consenta, e non abbiamo, quindi, assegnato ad alcun tecnico incarichi in tal senso.
Detto questo, siamo altresì sorpresi, allarmati e contrariati che il Comune di Firenze ponga in vendita le Gualchiere e non favoriremo in alcun modo disegni che spoglino il territorio fiorentino e ripolese delle proprie ricchezze.

Purtroppo, la scelta di alienare l’immobile dimostra lo scarso interesse dell’Amministrazione del Capoluogo verso un monumento di rilevanza nazionale, per il quale, al contrario, occorrono risorse che, a quanto pare, nessuno vuole destinare. Né sarà in grado di farlo un piccolo Comune come Bagno a Ripoli. Il fatto che, nell’articolo, si accenni ad un ‘progetto di riutilizzo già approvato’ che accompagnerebbe la vendita dell’immobile poco significa: non lo conosciamo, nessuno ce ne ha informati, per cui, di fatto, è come se non esistesse.

Perché esista, tale progetto deve essere tecnicamente realizzabile, ma sicuramente non lo è, poiché il Comune di Bagno a Ripoli non ha variato i propri strumenti urbanistici nell’area delle Gualchiere.
Colgo l’occasione per lanciare un appello per trovare le energie e la voglia di valorizzare il territorio fiorentino in senso metropolitano. Se è vero che serve una Città Metropolitana, l’impegno sulle Gualchiere ne è il segno, poiché comporta la realizzazione del parco fluviale sull’Arno e l’organizzazione e la promozione di interventi culturali che superino i confini cittadini.

Insomma, potrebbe essere un emblema della Città Metropolitana. Spero che nessuno si voglia tirare indietro e che le brutte pagine che abbiamo visto possano essere cancellate.
Di conseguenza, le critiche mosse dalle Opposizioni – naturalmente incolpevoli, poiché ispirate da una notizia che, come si vede, ha fatto inalberare anche il sottoscritto! - a questa Amministrazione Comunale ed uscite a stampa nella giornata di domenica credo possano essere considerate decadute. Ciò riguarda anche Legambiente – conclude Lastrucci -, alla quale, tuttavia, rivolgo un appello.

Tale Associazione si mostra particolarmente attenta alle notizie della stampa, ma omette regolarmente di confrontarle con gli interessati. Accade che il sottoscritto si sia trovato talvolta attaccato sul giornale da Legambiente su fatti che non hanno riscontro nella realtà e che non ci si è preoccupati di verificare anche solo con una semplice telefonata. Così è andata anche in questo caso ed il metodo è francamente inaccettabile. Detto questo, sono d’accordo con le finalità di Legambiente (e non è un caso che il Comune di Bagno a Ripoli figuri da anni fra i patrocinatori della loro festa nazionale, che si svolge d’estate nel Grossetano) e spero in una collaborazione finalizzata anche al reperimento delle risorse necessarie a riportare a maggior gloria e splendore il gioiello delle Gualchiere, che tutti noi amiamo”.
Le Gualchiere di Remole non devono essere vendute.

E' quanto ha dichiarato il consigliere dei Comunisti Italiani Luca Pettini. «La scelta di alienare un patrimonio storico-ambientale di Firenze e di tutta l'area metropolitana - ha spiegato Pettini - è sbagliata. Non possiamo indignarci quando il governo Berlusconi vende le spiagge e poi privatizzare vere e proprie oasi storico-naturalistiche in riva all'Arno. Le Gualchiere di Remole devono invece rimanere in mano pubblica ed essere inserite nel progetto di parco fluviale». «In questi giorni ho contattato la sezione dei Comunisti Italiani di Bagno a Ripoli - ha aggiunto l'esponente di maggioranza - che a preso anch'essa posizione contro questa vendita, coinvolgendo il Sindaco.

E la stessa amministrazione di Bagno a Ripoli, che per la vendita delle Gualchiere non era stata consultata, si è dichiarata contraria ad effettuare varianti alla destinazione d'uso dell'area». «A questo punto l'operazione perde anche qualsiasi interesse economico - ha concluso il consigliere dei Comunisti Italiani - per questo, insieme ad altri consiglieri. Ho presentato un emendamento per cancellare l'area dal piano delle alienazioni».

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