Bilancio 2002, interviene Pieri (FI)
Buoni comunali per 26 miliardi di lire senza il relativo regolamento ministeriale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 Febbraio 2002 23:37
Bilancio 2002, interviene Pieri (FI)<BR>Buoni comunali per 26 miliardi di lire senza il relativo regolamento ministeriale

«Il Comune ha emesso oltre 13 milioni di euro, circa 26 miliardi di lire, in buoni ordinari comunali senza che sia stato ancora emanato il relativo regolamento ministeriale». E' quanto ha dichiarato il consigliere di Forza Italia Massimo Pieri secondo il quale «anche se questa è un'operazione legittima, perché prevista dalla legge finanziaria, l' entrata prevista non è garantita ed è di incerta quantificazione». «Il bilancio comunale - ha aggiunto Pieri - presenta un incremento delle spese correnti rispetto al 2001 e al 2000 tanto che nonostante si rispetti il patto di stabilità le spese aumentano in valore assoluto di 55 milioni di euro.

Questa maggioranza di centrosinistra è stata incapace di contenere le spese, che aumentano di esercizio in esercizio, e quindi di esprimere attività di buona amministrazione». «Appare evidente - ha aggiunto il consigliere di Forza Italia - che un aumento delle spese dovrà essere correlato ad un costante incremento delle entrate e, di conseguenza, ad un inasprimento della pressione tributaria locale, cosa puntualmente avvenuta nel nostro comune. Tutto ciò ha portato l'amministrazione ad aumentare i costi d'esercizio e ad "inventarsi" delle entrate a carattere saltuario ed eccezionale che "tappano il buco" solo per un breve lasso di tempo».

«Fra queste, così come evidenziato anche nella relazione dei sindaci revisori - ha concluso Pieri - una entrata contabile in valuta per operazioni relative ad emissione di B.O.C. per un totale di 13.416.000 euro senza che ancora sia stato emanato il relativo regolamento ministeriale e soprattutto nuove entrate non imputabili a specifiche risorse, per un totale di 15 milioni e 600 mila euro, vale a dire la conversione di mutui contratti sia con la cassa depositi e prestiti che con altre banche.

Tutte e due le operazioni sono legittime in quanto previste anche dalla legge finanziaria 2002 ma comportano per il Comune entrate non garantite e di totale incerta quantificazione. La portata finanziaria di tali operazioni di alchimia contabile deve essere valutata con scetticismo e prudenza e comporta un giudizio negativo sull'operato della giunta Domenici. Una corretta gestione amministrativa dovrebbe invece individuare le entrate certe sulle quali poter contare e quei costi superflui ed inutili da poter tagliare».

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