Livorno: due mostre nel mese di marzo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 febbraio 2002 15:30
Livorno: due mostre nel mese di marzo

LIVORNO – Anticipò Salvador Dalì, nella denuncia del pericolo nucleare e nella plasticità della forma, ideò il movimento Eaista “Era atomica 1948” e contestò chi lo considerava troppo influenzato dalle teste lunghe di Modì, producendo fanciulle malinconiche con le teste allungate e schiacciate come dischi volanti.
Ironico, battagliero, innovativo: in tre aggettivi Voltolino Fontani (1920-1976) artista di Livorno al quale la città natia dedica dal 10 marzo al 21 aprile alla “Goldonetta” una mostra antologica, promossa dalle gallerie Goldoni e Athena, sotto il patronato della presidenza della Repubblica e con il patrocinio del Comune labronico.
Il percorso scientifico della mostra è curato da Francesca Cagianelli (che si occuperà anche del catalogo, edito da “O.Debatte”) e da Giacomo Romano.

In mostra oltre 85 opere e decine di disegni per riscoprire e far comprendere il percorso artistico e figurativo di questo pittore dal nome di un uccello trampoliere, che, come ha raccontato il giornalista Aldo Santini che lo ha conosciuto bene, “ faceva a botte con la stessa facilità con cui dipingeva. Fontani spezzò il conformismo dell’arte livornese post-macchiaiola e un giorno, si racconta, aprì una scuola di pittura per giovani in un negozio di bare (sarà stato un caso o un modo per evidenziare che la pittura tradizionale era morta?)”.


Allievo prediletto di Beppe Guzzi e fondatore dell’Accademia intitolata ad Amedeo Modigliani, Voltolino Fontani è passato dal periodo detto“dell’espressionismo psicologico o dell’ineluttabile” (1937 - 1942) al periodo esista (1943 – 1952), infine al periodo del linguaggio nucleare cui si affiancano un approfondimento della pittura informale e una forte scomposizione del naturalismo in senso onirico (1953 – 1976).
A Livorno Fontani ha diretto l’Accademia di Belle Arti “Trossi Uberti”.
Ha partecipato a mostre nazionali ed internazionali, comprese le Biennali, le Quadriennali Romane (dove una sua opera, la “Capra nera” piacque più dei quadri di Carrà) e conseguito premi nazionali.

Sue opere figurano a Bruxelles, nella collezione Van Geluwe insieme a opere di Picasso, Costant Permeke e Jean Brusselmans, in varie collezioni d’Italia, Brasile, Venezuela, Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, Germania.
La mostra si avvale del contributo di Asa, C.L.P e C.I.L.P., CNA, Automatic s.r.l., Porth Authority, Hydrasa, Sisam Grup, Radio Toscana Network, Associazione Industriali. Il costo del biglietto è di 4 euro (2.5 il ridotto).
Per informazioni Galleria Goldoni, tel.0586-839547 e Galleria Athena, tel.0586 – 897096.

“Bottega d’Arte” festeggia i suoi primi 80 anni (1922-2002), regalandosi una splendida mostra dal titolo “Mario Puccini, la sua città, i suoi maestri, i suoi amici”.
Dal 16 marzo al 29 giugno nella storica galleria livornese che più di ogni altra ha valorizzato e fatto conoscere la pittura labronica di fine Ottocento e inizio Novecento, sarà possibile ammirare accanto a capolavori conosciuti di Giovanni Fattori come il “Lungomare livornese”, un’importante opera di Telemaco Signorini (“Via Calimala”), quindi una raffinata selezione delle opere di Mario Puccini, fra le quali oltre la spettacolare “La metallurgica”.
Il percorso scientifico della mostra, promossa e curata dal collezionista e patron di Bottega d’Arte, Enrico Angiolini, è di Raffaele Monti, entusiasta di contribuire alla riscoperta di Puccini, allievo di Fattori, che ha condiviso con Nomellini la formazione tra Firenze e Livorno e la frequentazione, oltre che del celebre maestro, di Signorini e Lega.


Di Puccini, il “fauve” livornese (“il più livornese dei pittori del primo Novecento”, lo definisce Monti) saranno esposte per la prima volta al pubblico importanti novità, accostate a quadri di Giovanni Bartolena, Ulvi Liegi, Plinio Novellini, Benvenuto Benvenuti, Oscar Ghiglia, Renato Natali e Gino Romiti.
La mostra, patrocinata dal Comune di Livorno ha il duplice intento di celebrare da un lato il compleanno della Galleria Bottega d’Arte, centro di promozione artistica e culturale noto in tutta Italia (qui nacque tra l’altro il Gruppo Labronico e qui Giovanni Fattori lasciava in vendita i suoi bozzetti che l’anno dopo si riprendeva invenduti) dall’altro di testimoniare lo straordinario fermento artistico della Livorno a cavallo tra il XIX e i XX secolo, quando lavoravano insieme Ghiglia, Lloyd, De Witt, Modigliani, Tommasi.
L’inaugurazione della mostra avverrà il 16 marzo, alle ore 17,00.
Per l’occasione sarà presentato un libro, edito dalla Casa editrice “Sillabe”, che ospita un prezioso saggio critico di Raffaele Monti su Mario Puccini, artista grande, emotivo e non convenzionale, la cui caratteristica era una pittura “arrovellata per struttura-colore”.
Il volume, che porta lo stesso titolo della mostra, illustra anche la nascita, la storia e l’attività di Bottega d’Arte.


Interverranno alla presentazione oltre all’autore Raffaele Monti e al gallerista Enrico Angiolini, l’assessore alla Cultura del Comune di Livorno e Luciano Bonetti, giornalista, che firma su libro un emozionato ritratto di Mario Puccini e della sua epoca.
La mostra si potrà visitare nei seguenti orari: dal 18 marzo al 30 marzo: 9,30-12,30 e 15,30-19,30; dal 2 aprile al 29 giugno: 9,30-12,30 e 16,00-20,00; domenica, festivi e lunedì mattina chiuso.
INFORMAZIONI: Galleria “Bottega d’Arte”, Via Mayer 67, 57125 Livorno, tel.

e fax 0586 – 899137.

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