La commissione regionale per il controllo sul patrimonio e sugli immobili di proprieta' ha visitato questa mattina la scuola dei cani guida per non vedenti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 febbraio 2002 23:31
La commissione regionale per il controllo sul patrimonio e sugli immobili di proprieta' ha visitato questa mattina la scuola dei cani guida per non vedenti

La scuola ha sede a Scandicci, nel convitto di villa Martini, che e' di proprieta' della Regione. ''La scuola dei cani guida per non vedenti rappresenta un fiore all'occhiello per la Regione Toscana - ha detto il presidente della commissione, Jacopo Ferri -, e' infatti l' unico istituto pubblico in Italia di questo tipo, e uno dei pochi esistenti nel nostro paese''. I membri della commissione hanno effettuato un sopralluogo nel convitto, che attualmente e' in fase di ristrutturazione: il restauro, gia' a buon punto, prevede la creazione di un piccolo residence (una quindicina di posti letto con servizi e cucina) a disposizione dei non vedenti che frequentano i corsi intensivi per imparare a guidare i cani loro assegnati.

La commissione ha garantito particolare attenzione alla situazione della scuola, compreso il destino di alcune quote di appartamenti situati in provincia di Roma, lasciati con testamento alla scuola cani guida ma assegnati poi alla Fondazione del Maggio musicale fiorentino. ''Porremo un quesito all' avvocatura · ha spiegato Jacopo Ferri · per capire come cio' sia possibile''. La scuola cani guida per non vedenti, fondata nel 1929 e gestita dalla Regione Toscana a partire dal 1979, fornisce ed addestra annualmente una cinquantina di animali (quasi tutti di razza labrador e golden retriever) destinati ai non vedenti che ne fanno richiesta, e che risultano idonei a guidare i cani.

L' attivita' dell'istituto si basa molto anche sul contributo del volontariato: i cuccioli di 55-65 giorni vengono affidati a famiglie disposte ad ospitarli, e li' rimangono, compiendo un attento percorso di socializzazione e di sviluppo delle loro doti naturali, fino a un anno di eta'. Poi inizia un addestramento che, attraverso varie fasi, test di controllo e severe selezioni, porta questi animali a diventare gli occhi, oltre che gli inseparabili compagni, dei non vedenti a cui vengono assegnati.

(ANSA)

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