«L’utilizzo indiscriminato del project financing sta ulteriormente sminuendo il ruolo del Consiglio comunale». Lo ha detto il Vicepresidente della commissione urbanistica Gabriele Beconcini secondo il quale «l’assemblea di Palazzo Vecchio non può rispondere ai cittadini di cambiamenti radicali in aree nevralgiche della città, come piazza delle Cure: il project financing di fatto esclude il Consiglio comunale e la competente commissione urbanistica e le uniche decisioni sono prese dagli imprenditori privati nella fase di ideazione e successivamente dal Sindaco, dagli assessori competenti».
«Cresce così la preoccupazione - ha aggiunto il Vicepresidente della commissione urbanistica - che il project financing, se usato in maniera indiscriminata, possa diventare uno strumento che consegni ai fiorentini una città voluta da pochi. Uno strumento cioè che scavalchi il Consiglio comunale, le Commissioni consiliari e svuoti inequivocabilmente il ruolo dei consiglieri Comunali, democraticamente eletti e quindi rappresentanti dell’intera città, sia per quanto riguarda il ruolo di indirizzo sulle scelte strategiche e progettuali, sia come raccordo naturale con la cittadinanza».
«Il nostro obiettivo, invece - ha proseguito Beconcini - è quello di consegnare ai fiorentini un progetto di sviluppo che qualifichi veramente la città e riteniamo che il principio ispiratore di tutte le scelte debba essere l’interesse della collettività. Solo così eviteremo di discriminare fra cittadini di serie A ed altri di serie B: non si può far gravare tutto il carico del traffico e delle opere ad esso connesse sulle spalle di chi abita nei viali di circonvallazione e nelle aree periferiche».
«Ritengo - ha concluso il Vicepresidente della commissione urbanistica - che si debbano trovare delle forme diverse nell’attuare il Proijet Financing che attivino uno scambio di idee, proposte e che coinvolgano la popolazione e chi la rappresenta per realizzare una “Città dei cittadini”».