Urbanizzazione a Rignano, L'intervento di un consigliere comunale di Forza Italia.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 novembre 2001 20:27
Urbanizzazione a Rignano, L'intervento di un consigliere comunale di Forza Italia.

Sull'adozione del Piano di recupero urbano dell'area ex Cementificio Bruschi riceviamo e pubblichiamo l'intervento del Consigliere Comunale di Rignano Fabio Forni.
"E’ corretto e utile sottolineare la nostra coerenza tenuta lungo il percorso che ha costellato questo provvedimento cosiddetto “Piano di recupero Urbano area ex- cementificio Bruschi. Già nel programma elettorale del 1995 e successivamente nel 1999 la nostra coalizione evidenziava la necessità di effettuare un intervento morbido su quell’eredità scomoda del ex- cementificio di circa 30-35.000 Mcubi, con il contestuale relativo sviluppo e collegamento dell’area con il centro storico, il nostro obiettivo era puntare all’essenzialità del recupero di un’area fortemente e irremediabilmente degradata con l’utile integrazione del centro storico già urbanizzato e correttamente collocato. Ebbene senza facile demagogia e falsa retorica ipocrisia questa era ed è il nostro convincimento, con questo intervento si va a creare una cittadella dormitorio, che difficilmente troverà riferimento nell’attuale comunità rignanese, a noi sembra certo che vi saranno con questo intervento due paesi che avranno due crescite e probabilmente due esigenze di risposta sociale ed economica diverse. Siamo arrivati al termine di un percorso, che ha visto sull’argomento le sinistre unite nel 1995 e fortemente divise nel 1999, con la fuoriuscita nella coalizione di maggioranza di forze politiche importanti, che avevano in precedenza dato un forte e interessato contributo alla ricerca di soluzione adeguata. Dopo aver effettuato la progettazione ad hoc e la successiva costruzione della circonvallazione per un importo presumibile al termine dei lavori superiore agli 8 miliardi e aver consentito la riapertura dell’ex- cava con la subdola scusa di mettere in sicurezza un’area che addirittura non rientrava nel perimetro della costruzione della stessa ove sulla quale si è tolto migliaia di Mcubi di inerti per un importo che ha fruttato al costruttore convenzionato ed hai suoi amici ben oltre un miliardo. Ebbene , dopo questi oneri che la comunità inconsapevolmente si è addossata, va in approvazione, stasera, un piano di adozione con relativa convenzione che non porterà neanche un centesimo nelle casse dell’Amministrazione Comunale, infatti gli interventi di carattere pubblici sottoscritti saranno interamente scomputati dagli oneri di urbanizzazione (del resto dovuti per legge) primaria e secondaria e l’A.C.

a fronte di 40/50 miliardi di investimento, cifre dichiarate dalla proprietà in III° Commissione consiliare, va a beneficiare di un importo di 1,3 miliardi eccedenti l’urbanizzazione e sapete per cosa !!! per la costruzione di un viadotto dell’importo di tre miliardi( cifra da verificare) che ha l’unico scopo di servire la proprietà, del resto previsto durante la progettazione della circonvallazione, a commercializzare e rendere appetibile i circa 220 appartamenti che vi sorgeranno e contemporaneamente consentire ai futuri cittadini di uscire il più velocemente possibile dal circuito della comunità del capoluogo. Ecco la grande conquista e il grande risultato di questa maggioranza vilipesa e oramai cenerentola di tutta la provincia di Firenze, che anziché lavorare per mantenere in un alveo di decenza i servizi di primaria importanza o magari tentare di portare a termine qualche opera pubblica ( impianto di canottaggio, club house tennis, lungarno di Via Roma, arredo urbano capoluogo etc.) vende come grande risultato una convenzione che non solo gratifica unilateralmente la proprietà , ma penalizza di 1,7 miliardi ( la differenza del costo dell’intervento del viadotto) che sono stati scomputati dagli oneri di urbanizzazione secondaria di spettanza. Del resto con il collegamento viario da Via G.

C.A. Dalla Chiesa si risolve in maniera definitiva la viabilità da e per il nuovo centro residenziale sgravando e disimpegnando la vetusta e obsoleta Via XX settembre. Non si è costruito il polo scolastico nostra storica e convinta proposta, non si costruisce nulla di quello che era previsto per aggregare e amalgamare a livello sociale e ricreativo la futura comunità. Detto questo a nostro avviso si è omesso, senza capirne le ragioni, alla costruzione di un depuratore per reciclare questo importante bene primario con il rispettivo gradimento che ne trarrebbe il già compromesso fiume Arno e di un eventuale potabilizzatore che avrebbe consentito di sfruttare quella grande quantità di acqua che esiste nel sottosuolo di quell’area. Ed è evidente mi sembra di capire che non si costruirà quel necessario e decantato albergo, che Rignano Sull’arno aspetta da oltre 50 anni, tutto questo perché uno studio di mercato effettuato dalla proprietà sembra non consentire l’utilizzo della struttura turistico- recettiva in maniera adeguata. Ecco, quindi, ciliegina sulla torta, che su proposta della proprietà i 2000 mquadri di ricettivo verranno trasformati in 8.000 Mcubi di volume residenziali pari a 27 appartamenti equivalenti al beneficio di oltre 8 miliardi ( dati della proprietà che prevede di vendere alla cifra di 3/3,5 al Mquadro) di entrate in più nelle casse della Fusi finanziaria.

Tutto ciò in cambio di un area poco più del doppio di questa sala del consiglio comunale. In un sol colpo con la costruzione del viadotto e il cambio di destinazione di uso all’area turistico- recettiva si bruciano risorse economiche e interventi infrastrutturali che potevano essere utili alle nostre povere casse e si regala alla proprietà la possibilità di incamerare circa 5 miliardi ( la differenza degli 8 miliardi di residenziale rispetto ai 3 di turistico recettivo) in più di quello che il regolamento urbanistico prevedeva e che la stessa maggioranza provveduto a licenziare, riportando così i parametri di costruzione prossimi a quelli pronunciati da sempre e cioè 60.000 Mcubi. Inoltre sulla bonifica dell’area anziché cautelarsi al meglio e per meglio garantire la salute ai futuri ottocento concittadini si è autorizzato la bonifica presentato nel 1995 senza un confronto- riscontro con gli organi di controllo delegati dall’azienda sanitaria e cioè l’ARPAT, aspetto che mi auguro possa sbloccarsi con l’intervento dei colleghi di Centrodestra in Consiglio Regionale. E dopo metà legislatura di scontri interni alla maggioranza, fallimenti amministrativi, servizi primari al limite del collasso e debiti che fanno gridare allo scandalo, sembra che una maggioranza allargata si ritrovi ad approvare questo provvedimento con buona pace del passato. I rignanesi avranno sicuramente di che meditare e riflettere la prossima primavera di questo ne siamo certi."

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