Aumento licenze taxi: i tassisti condizionano le scelte dell'amministrazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 Novembre 2001 22:25
Aumento licenze taxi: i tassisti condizionano le scelte dell'amministrazione

«La questione dell’aumento delle licenze taxi e della diminuzione delle tariffe sembrano essere argomenti sui quali Consiglio e Giunta hanno sovranità limitata. Ogni qual volta si tratta l’argomento viene fuori la fortissima lobby dei tassisti che condiziona e cerca di bloccare le soluzioni proposte». E’ quanto ha dichiarato il capogruppo di Insieme per l’Ulivo Giovanni Fittante. «Giovedì scorso - ha spiegato Fittante - nel corso della riunione congiunta delle commissioni trasporti e sviluppo economico, dove i tassisti erano presenti in modo massiccio ed al limite della capienza dei locali, con rischi per altro della sicurezza dei partecipanti, abbiamo assistito all’ennesimo balletto di posizione.

Da una parte c’era un centrodestra arroccato a difendere interessi particolari e fermo su una posizione conservatrice e, dall’altra, una parte del gruppo, i DS, che sull’aumento delle licenze non riesce a decidere». «Ricordo comunque - ha aggiunto il capogruppo di Insieme per l’Ulivo - che la mozione, poi bloccata, era stata proposta dal presidente della commissione trasporti Lo Presti quale soluzione di mediazione sulla mozione, già all’ordine del giorno, da me promossa e sottoscritta da tutta la maggioranza, escluso i DS, nella quale si richiedeva l’aumento delle licenze del 40%, la regolamentazione dei taxi elettrici e la diminuzione delle tariffe.

Tralasciando l’atteggiamento dell’opposizione, che fa il suo gioco, chiedo al Sindaco, alla Giunta e a parte della mia maggioranza, in particolare DS, se vogliamo farci condizionare ancora, nell’aumento delle licenze e nella diminuzione delle tariffe dai tassisti, che difendono rendite di posizione e interessi particolari, oppure, se vogliamo finalmente dare priorità agli interessi generali e quindi al 99,9% dei cittadini fiorentini». «Bastano pochi dati per far comprendere il problema - ha ricordato Fittante - dal 1973 sono state concesse solo 11 licenze.

Quanto è cambiata e quali sono le nuove esigenze di mobilità in questa città? Quanto è aumentato il turismo? Quanto è aumentata l’attività congressuale e fieristica? Insomma quante di tutte queste cose sono cambiate dal 1973?». «E poi - ha concluso l’esponente della maggioranza - per quanto riguardo le tariffe, che comparate con quelle delle altre città italiane ed europee sono molto più care, basta solo un esempio: quando un cittadino sale sul taxi, prima di iniziare la corsa, ha già speso un minimo di 8 mila lire tra diritto di chiamata e supplemento, nelle ore normali, molto di più nelle altre ore.

E’ accettabile? Vorrei ricordare comunque che il servizio taxi è un servizio pubblico anche se fatto da privati. E’ inutile parlare di piani strategici e di modernizzazione dei servizi se poi non riusciamo ad aumentare neanche 100 licenze di taxi. Comunque in Consiglio, al momento della votazione della mozione dell’aumento delle licenze già all’ordine del giorno, i cittadini potranno valutare chi difende interessi particolari e chi invece salvaguardia interessi generali».

«Il risultato della discussione avvenuta giovedì scorso nelle commissioni congiunte traffico e sviluppo economico è stato del tutto deludente.

Dopo tante discussioni sull’assoluta necessità di migliorare il servizio taxi ed una mozione frutto di una mediazione del presidente della commissione ambiente, ancora una volta un’alleanza tra molti esponenti sia della maggioranza che dell’opposizione, in particolare di Forza Italia e DS, rischia di vanificare la possibilità di smuovere una situazione stagnante da molti anni». Il giudizio è del capogruppo dei Verdi Alessio Papini. «Sorprende il fatto - ha aggiunto Papini - che sia Forza Italia per un verso che i DS per altri risultano essere tra i principali sostenitori di politiche liberistiche.

I tassisti sono un elemento essenziale nel quadro dei trasporti della città e certamente il numero di licenze deve essere regolamentato, ma non è possibile pretendere di imporre la volontà della categoria sulle necessità di tutta la città». «Anche i tentativi di intimidazione che ho avuto modo di osservare - ha aggiunto il capogruppo dei Verdi - con decine di persone venute in Consiglio comunale e nelle commissioni ad inveire contro chiunque prospettasse l’ipotesi di aumentare il numero delle licenze, sono del tutto inaccettabili e indegne di Firenze».

«Ormai - ha concluso Papini - i tempi sono maturi per una ampia discussione in Consiglio Comunale, nel corso della quale ogni forza politica dovrà venire allo scoperto ed assumersi le proprie responsabilità di fronte ai cittadini».
«Tocca alla Giunta proporre un eventuale aumento delle licenze taxi». Lo sostiene il Presidente della commissione sviluppo economico Sabatino Cerrato a proposito delle discussioni sulla mozione ora in discussione nella commissione ambiente e trasporti. «Sulla mobilità è in corso un dibattito in Consiglio comunale - ha ricordato Cerrato - che si concluderà lunedì prossimo.

Non è preferibile attendere le conclusioni prima di definire atti di indirizzo? Una mozione, in quanto atto di indirizzo del Consiglio comunale, dovrebbe rappresentare il problema, indicare le linee generali per la soluzione: nella mozione “incriminata” manca solo il “colore degli occhi” dell’eventuale futuro tassista. E’ come se si invitasse il Sindaco a partecipare ad una manifestazione fuori città, indicando il percorso e l’abito da indossare: si potrà, ed è legittimo, sottolineare cosa dire a nome del Consiglio, ma non come dirlo».

«Che i taxi non siano stati aumentati significativamente dal 1973 è vero – ha aggiunto il Presidente della commissione sviluppo economico - ma allora, l’istituzione delle imprese familiari ha comportato o no un incremento di auto in servizio? La valutazione dell’efficienza di questo servizio non era stata demandata ad un apposito Osservatorio, come prevede una mozione che risale al 1999? In ogni atto si è sempre richiesta la concertazione con le associazioni di categoria, questa volta si ritiene di farne a meno».

«Il significativo calo della presenza turistica a Firenze, dall’11 Settembre – ha rilevato Cerrato - sta comportando una crisi economica di cui non si intravede, nel prossimo futuro, una inversione di tendenza. Se è vero che vi è stato un calo di utenza taxi valutabile nell’ordine del 25-35%, non è opportuno considerare questa categoria di lavoratori alla stregua di altre che stanno facendo sentire la loro voce? Il servizio taxi dovrà essere considerato, come l’Ataf, quale risorsa per attuare il piano strategico della mobilità che interesserà, non solo l’attuale assetto della viabilità, ma le trasformazioni che si renderanno necessarie a seguito della cantierizzazione della città per i prossimi anni».

«Se questi sono dunque i fattori in gioco - ha concluso Cerrato – e se quindi la Giunta, per attuare il piano strategico e per rendere più efficiente ed efficace anche il servizio taxi, riterrà necessario proporre al Consiglio comunale la messa a concorso di nuove licenze, credo ci sarà la convergenza della stragrande maggioranza dei consiglieri comunali».

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