Unipol-Montepaschi: appuntamento il 29 ottobre

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 ottobre 2001 11:51
Unipol-Montepaschi: appuntamento il 29 ottobre

Lunedì prossimo l'assemblea dei soci di Hopa, merchant bank guidata da Emilio Gnutti, proporrà di rimpinguare le proprie casse con una iniezione di liquidità di circa 700 miliardi in vista di un possibile rafforzamento nei settori della moda e delle banche. Unipol e Montepaschi provvederanno quindi ad aumentare le proprie quote in Hopa dall'attuale 1,5% al 5% circa.
Anche Bnl torna nel mirino dell'asse Montepaschi-Unipol. Se Montepaschi possiede oggi il 4,91% di Bnl, sembra che Unipol si sia lanciata su Trieste, destinazione Generali, per rilevare il 7,5% di Bnl detenuto dalla compagnia guidata da Gianfranco Gutty.

Il quale, solo pochi mesi fa, aveva definito quello in Bnl come un importante investimento finanziario. E del resto, rescisso l'accordo di bancassurance, ereditato dall'Ina, la partecipazione in Bnl non ha più alcun interesse strategico. Se l'operazione dovesse arrivare a buon esito, Unipol (che lo scorso anno ha rilevato dalle stesse Generali il 50% di Bnl Vita) si stringerebbe ancor di più alla banca senese che vorrebbe stringere i tempi di integrazione con Bnl per dare vita ad un polo "rosso" bancassicurativo di prim'ordine.
Intanto il futuro di Sai e Fondiaria rimane avvolto dalla massima incertezza.

La progettata fusione fra le due compagnie messa in cantiere domenica primo luglio sembra ormai essersi arenata. Sulla scia dell'esempio Tronchetti-Gnutti, anche l'amministratore delegato di Sai, Carlo Ciani, sarebbe ora sul punto di chiedere uno sconto sul prezzo stabilito per acquisire il 29% di Fondiaria. In questi giorni sul tavolo di Ciani arriveranno i documenti in base ai quali la Consob obbliga il gruppo torinese a sottostare alle regole dell'opa nel caso l'acquisizione venga perfezionata.

Cosa che aumenterebbe in maniera considerevole l'impegno finanziario richiesto dall'operazione, e che condurrebbe ad un aumento di capitale di Sai, creando così più di un imbarazzo alla controllante Premafin tenuta a sottoscrivere la sua quota. Una vera beffa per Salvatore Ligresti che vedrebbe oltretutto limitati i suoi poteri all'interno di Fondiaria-Sai, visti gli accordi a suo tempo firmati con Vincenzo Maranghi, gran regista del matrimonio. Tanto che Ligresti nelle ultime ore si dimostrerebbe particolarmente sensibile ai richiami della famiglia Agnelli, favorevole ad allargare il matrimonio, facendovi rientrare anche la Toro (detenuta dalla Fiat al 100%).

Una operazione che sfilerebbe di fatto Sai e Fondiaria dall'orbita Mediobanca, e che potrebbe trovare la sua realizzazione grazie ad un aumento di capitale di Toro e un successivo scambio di titoli con gli azionisti Sai e Fondiaria. Il mercato sente odore di gradi manovre e si scalda. Intanto dietro le quinte, secondo indiscrezioni, si starebbe muovendo Axa, sempre attenta a cogliere l'occasione giusta per aumentare la sua presenza nel nostro paese.
Giovanni Serafini ha deciso di abbandonare Banca Sai per raggiungere, in Effe sim, la rete di promotori di Fondiaria, Vincenzo D'Amelio, ex direttore vendite di Banca Sai.

Un altro ex collaboratore di Vincenzo D'Amelio, Cristoforo Pozza, ha scelto la stessa strada di Serafini, lasciando l'incarico di responsabile territoriale di Saifond per entrare in Effe sim.
Serafini e Pozza fanno parte della direzione commerciale di Effe sim, dove D'Amelio è nel frattempo diventato uno dei responsabili della rete.

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