Referendum sul programma di recupero urbano nell'area Bandino - Gavinana: la delibera del Consiglio Comunalen. 151 del 29 maggio 2000 è stata confermata

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 ottobre 2001 14:33
Referendum sul programma di recupero urbano nell'area Bandino - Gavinana: la delibera del Consiglio Comunalen. 151 del 29 maggio 2000 è stata confermata

Sez. 364 su 364 i Sì sono 54.084 (36,53%), i No 93.951 (63,47%), le bianche 4.841 (3,13%), le nulle 1.908 (1,23%) su 154.792 votanti (47,23% degli aventi diritto).
«Il risultato del referendum comunale sul piano di recupero urbano dell'area Longinotti è positivo ed ora si deve trovare una sistemazione valida al centro popolare autogestito Firenze Sud». E’ quanto ha dichiarato il consigliere dei Comunisti Italiani Luca Pettini sottolineando che «l'affluenza alle urne è stata vicina al 50% + 1 degli aventi diritto e più di 90.000 fiorentini hanno detto NO al tentativo di bloccare un progetto di recupero con una mole di interventi pubblici mai visto in città».

Secondo Pettini «il tentativo di Razzanelli e del centro destra di impedire ai soci COOP la costruzione del proprio supermercato, anche a costo di rinunciare ai benefici che questo avrebbe portato in termini di interventi pubblici sul quartiere ed al quale si erano incredibilmente accodati Rifondazione e settori di un certo ambientalismo a cui evidentemente non interessava bonificare un'area industriale dismessa in cui è evidente la presenza di notevoli quantità di cemento-amianto, è stato bloccato con un voto chiaro dei fiorentini, confermato anche nella zona di Gavinana».

«Esce confermato dalla città - ha aggiunto Pettini - un intervento importante proposto dal centro sinistra e questo dovrebbe insegnare qualcosa anche a chi, dentro la maggioranza, non ha potuto esimersi, anche in questa occasione, dall'esprimere i propri distinguo, i propri mal di pancia. Comunque il serrato dibattito su quest'area un utilità ce l'ha avuta: d'ora in avanti, chiunque voglia costruire un supermercato a Firenze (la Coop, ma anche l'Esselunga o altre società private) dovrà offrire alla città almeno quanto ha offerto la Coop a Gavinana e sfidiamo su questo il centro destra ed anche Rifondazione, ad essere inflessibili quanto lo sono stati in questo caso.

I fiorentini giudicheranno anche da questo la loro coerenza». «Dopo questa chiara espressione della città - ha concluso il consigliere dei Comunisti Italiani - occorre mettere al più presto la Coop nelle condizione di avviare i lavori e rispettare il mandato del Consiglio comunale che, a più riprese, ha chiesto al Sindaco di iniziare un dialogo con l'importante esperienza del centro popolare autogestito e di individuare nel quartiere soluzioni alternative per questo luogo di aggregazione.

L'esito del referendum rende più vicina anche una soluzione a questo problema ed io mi impegnerò, per quanto possibile, per aiutare il Sindaco in questa direzione».
"Ieri mi sono recato in una scuola elementare del quartiere di Rifredi -racconta Vincenzo Donvito, Presidente Aduc- dove ho la residenza, per votare il referendum nazionale sulla revisione costituzionale e quello cittadino sull'insediamento di un centro commerciale. Ho cercato invano, nei corridoi che mi portavano all'aula in cui avrei votato, e dentro la stessa aula, qualche cartello che spiegasse cosa stavo andando a votare.

Tra l'altro le schede, come avevo appreso dalla scarsa informazione che ho potuto avere nei giorni scorsi, non sarebbero state molto esplicative, perche' avrebbero riportato solo dei numeri di riferimento alle norme da approvare o bocciare, quindi, pur conscio della strage di legalita' che i responsabili politici ed amministrativi avevano fatto nelle settimane precedenti negando il diritto degli elettori ad essere informati, mi sarei aspettato quantomeno gli abituali manifesti esplicativi del ministero degli Interni, e del Comune per il referendum cittadino.
«Prendiamo atto che la maggioranza dei fiorentini ha votato a favore del piano di recupero urbano che prevede l'insediamento di un ipermercato della Coop nell'area dell’ex Longinotti.

Evidentemente non è ancora stato possibile spiegare sufficientemente il rapporto tra incremento della grande distribuzione e declino della vivibilità urbana». E’ quanto ha dichiarato il capogruppo dei Verdi Alessio Papini commentando il risultato del referendum comunale. «Adesso - ha proseguito Papini - vigileremo che l'amministrazione, come garantito recentemente, risponda anche alle preoccupazioni espresse dai molti fiorentini che hanno votato "SÌ" al referendum, con misure contro l'incremento del traffico, finanziamenti per i centri del piccolo commercio di quartiere.

In secondo luogo il Comune dovrà garantire, così come è emerso dal nostro recente incontro con il Sindaco, che non aumenti in futuro la superficie commerciale e che nel centro vengano introdotte solo attività commerciali non in concorrenza con quelle esterne. Infine si dovrà trovare una nuova sede per il centro popolare autogestito».

In Toscana i "si" sono stati il 71.8 per cento nel referendum di ieri sulla riforma sui nuovi poteri alle Regioni. La provincia toscana dove i consensi sono stati più alti è quella di Siena con il 76.9 per cento.

Sono andati alle urne il 43.0 per cento degli aventi diritto.
Niente, solo degli incomprensibili manifesti di convocazione dei comizi.
Ho chiesto lumi su questa assenza al presidente della sezione elettorale. Mi e' stato indicato che erano nella stanza antistante la sezione, ma gli ho fatto notare che non c'erano e mi ha dato ragione, giustificandosi sul fatto, per esempio, che l'urna per raccogliere le schede votate nel referendum cittadino, erano arrivate solo stamane a ridosso dell'apertura del seggio.

"Questo e' quanto ci hanno mandato" -e' stata la sconsolante conclusione del presidente con altrettanti scrutatori che annuivano. Incuriositi da queste mie domande, che avevano provocato un po' di attenzione negli scarsi elettori che si apprestavano ad esercitare il loro diritto, una elettrice ha esclamato "ma cos'e' questo referendum cittadino, non erano due schede per la stessa cosa?", ed ha chiesto ad uno scrutatore di cosa si trattasse; avuta la spiegazione VERBALE (e ovviamente estemporanea, in quanto non nei compiti istituzionali che lo stesso scrutatore stava svolgendo), la signora ha esclamato ora che so di cosa si trattava, peccato: ho votato il contrario di come avrei fatto se fossi stata informata .....
Non ho fatto verbalizzare al presidente questa assenza di informazione, perche' il problema e' stato ampiamente segnalato in piu' sedi, anche istituzionali, anche se non in questa fase esecutiva.

Ma ho voluto riportare questa testimonianza, perche' nel momento in cui mi hanno consegnato le schede per la votazione, senza vena polemica nei confronti di scrutatori ignari e vittime, ma quasi pensando ad alta voce, ho mormorato mi vergogno di essere italiano".
«Il risultato, che è molto positivo, premia chi ha voluto e sostenuto il referendum ma soprattutto i cittadini che da questa riforma avranno sicuri benefici». Il giudizio è del capogruppo di Insieme per l’Ulivo Giovanni Fittante che a Firenze è stato uno dei promotori del “Comitato per il SÌ” al referendum sul federalismo.

«I cittadini - ha aggiunto Fittante - dimostrano grandi capacità di valutazione quando si tratta di intervenire su questione fondamentali per la vita del nostro paese. Questa valutazione è confermata dai risultati nazionali ed in modo particolari dall’esito della votazione in Toscana ed a Firenze». «A Firenze ha votato il 48,8% degli aventi diritto - ha sottolineato il capogruppo di Insieme per l’Ulivo - e i SÌ hanno ottenuto il 68, 78% dei consensi. Da domani, con questa riforma le realtà locali potranno governare con più potere e più responsabilità mentre i cittadini avranno l’opportunità di controllare l’operato di chi li governa».
“E’ stata l’ennesima prova di senso democratico da parte dei toscani”.

E’ questo il primo commento del presidente della Regione Claudio Martini al risultato del referendum confermativo sulla riforma federalista che ha visto partecipare il 43 % degli elettori con il 71,8 per cento a favore del sì.
“A buon senso – dice ancora Martini – ci si sarebbe dovuti attendere che, trattandosi di un referendum confermativo, fossero interessati quei cittadini che volevano dire no alla riforma. Malgrado ciò, a stragrande maggioranza ha vinto il sì e questo malgrado la campagna di disinformazione, se non di boicottaggio vero e proprio, messa in piedi dalla coalizione di centro destra.

E’ bizzarro anche il tentativo di sminuire il voto dicendo che solo il 34 per cento degli italiani è andato alle urne. Ci siamo abituati alla fiducia cieca del Polo per i sondaggi e di sondaggi con una così ampia base di ricerca non se ne fanno mai”.
Per questo, secondo Martini è indispensabile che il governo ora rispetti la volontà degli italiani e dia subito il via all’applicazione concreta della riforma. “Per quel che riguarda la Toscana – dice Martini – ribadisco la nostra richiesta ad avere, nell’ambito delle autonomie speciali per le Regioni, previste dalla riforma, la gestione e la tutela dei beni artistici, paesaggistici e culturali”.
Martini sottolinea poi il particolare significato della partecipazione in Toscana nel quadro del drammatico scenario internazionale.

“La Toscana – dice - si è distinta per l’alta percentuale di votanti ed io credo che questo sia un dato estremamente importante soprattutto se si considera anche la legittima disattenzione a questo appuntamento dinanzi alla tragedia americana e al timore di un conflitto che sta coinvolgendo il mondo intero. Credo che si debba un grazie a tutti quei cittadini che andando a votare hanno dimostrato di credere davvero nella democrazia: non solo perché hanno esercitato il loro diritto-dovere di voto, ma anche perché si sono espressi su un tema difficile che riguarda però da vicino il loro rapporto con lo Stato.

E in questo momento di grande timore, l’attaccamento alla democrazia è, dopo quello alla pace, il valore più importante che possiamo esprimere”.

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