Attacco agli Usa: “Inaccettabili le logiche di criminalizzazione. D’accordo sulla creazione dello Stato palestinese”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 ottobre 2001 16:25
Attacco agli Usa: “Inaccettabili le logiche di criminalizzazione. D’accordo sulla creazione dello Stato palestinese”

3 ottobre 2001 – I consiglieri di Rifondazione comunista D’Amico, Parotti e Targetti hanno rivolto in Consiglio provinciale una domanda d’attualità sulle dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi “su una presunta ‘superiorità’ della civiltà occidentale”, chiedendo quali iniziative la Provincia intendesse intraprendere per dissociarsi “dalle incredibili affermazioni del Presidente del Consiglio”.
Ha risposto il Presidente della Provincia Michele Gesualdi.

Quanto descritto dai consiglieri “ha avuto una giusto eco sia a livello nazionale che internazionale. Registro, di fronte al rammarico che è stato manifestato dall’Ue, dalla Lega Araba e da altri Paesi, una volontà di chiarire soprattutto attraverso la convocazione degli ambasciatori dei Paesi Arabi. Auspico che questa sia l’occasione per chiudere questa vicenda e perché il Governo si impegni ad evitare la guerra. Ritengo importante che il capo del Governo abbia affermato che sia giusta la creazione di uno Stato autonomo, libero, della Palestina accanto a quello di Israele.

Dobbiamo andare in questa direzione. Non può in ogni caso essere accettata la logica di criminalizzare sempre qualcun altro. La Sesta commissione ha convocato per metà ottobre un’iniziativa di alto livello per esaminare quanto sta avvenendo in Medio Oriente e nel mondo. Sarà presente il sindaco di Nablus”
Ha replicato il capogruppo di Rifondazione D’Amico, lamentando una mancata risposta, a suo avviso, sul fatto che “la società occidentale dovrebbe essere superiore a qualche cosa.

Non possiamo accettare che in questo clima ci sia uno scontro tra civiltà. Quella di Berlusconi non è una gaffe, ma una posizione meditata, in sintonia con il suo elettorato. Noi dobbiamo andare in un’altra direzione, convocando ad esempio il consiglio degli stranieri a Firenze, perché partecipino alla vita istituzionale”.

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