Governare la difesa: parlamento e politica militare nell'Italia repubblicana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 agosto 2001 18:55
Governare la difesa: parlamento e politica militare nell'Italia repubblicana

E' il titolo del volume di Ciro D’Amore, edito da Franco Angeli, presentato lunedì 8 ottobre 2001, ore 17.30-19.30, alla Saletta Conferenze del Circolo Fratelli Rosselli di Firenze.
Il ruolo più dinamico e visibile svolto negli ultimi anni dall'Italia sulla scena politica internazionale ha favorito un maggiore interesse per i temi della politica estera e militare su cui le conoscenze disponibili rimangono però molto limitate. Si sa molto poco dei processi che presiedono alla formazione della politica di sicurezza in Italia e, al di là delle prese di posizione ufficiali, del comportamento reale dei partiti.

Ciò nonostante la rilevanza che i temi della pace e della guerra, per la loro stretta connessione con la competizione politica internazionale e i riferimenti ideali delle forze politiche, hanno avuto per il sistema politico italiano del dopoguerra.
Il volume ricostruisce la formazione della politica di sicurezza militare in Italia nel periodo 1948-1992, apportando nuove conoscenze attraverso la disanima dei suoi processi decisionali e dei provvedimenti varati in Parlamento. Risponde così a domande adatte a comprendere qualsiasi area delle politiche pubbliche ma che, nel caso della sicurezza militare, sono rimaste sinora inevase.

Chi ha deciso le politiche in questo settore? Che ruolo vi hanno giocato le forze di governo e di opposizione? Che tipo di decisioni ha prevalso? Attraverso l’analisi degli atti parlamentari e delle oltre 700 leggi approvate in materia di difesa nel dopoguerra, vengono illuminate le relazioni cooperative instauratesi tra i partiti nonostante i forti contrasti esistenti sulle grandi questioni di schieramento internazionale.
Il filo conduttore del libro è il ruolo svolto dalle istituzioni parlamentari, in particolare dalla Commissione difesa della Camera dei deputati, ai fini della mediazione degli interessi e della valorizzazione delle dimensioni sostantive delle scelte politiche.

Cosicché, nonostante i forti conflitti rilevabili sul piano della competizione elettorale, si evidenzia come attraverso le strutture della rappresentanza si siano diluite le conflittualità tra i partiti e sia stata assicurata l'integrazione democratica delle forze di opposizione e degli interessi espressi dalla dinamica sociale. Le istituzioni hanno così fornito un contributo di rilievo alla democrazia italiana del dopoguerra.
Ciro D’Amore è borsista presso la Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri”.

Ha conseguito il dottorato in Scienze politiche e sociali presso l’Istituto Universitario Europeo di Fiesole. Ha partecipato a ricerche sui partiti politici e sulle politiche pubbliche in Italia. Si sta occupando dei problemi della rappresentanza politica e delle sue trasformazioni a seguito dei processi di europeizzazione del Sud Europa presso il Dipartimento di Scienza della politica e sociologia dell’Università degli Studi di Firenze.

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