Il voto della Camera dei Deputati sulla riforma del diritto societario

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 agosto 2001 17:01
Il voto della Camera dei Deputati sulla riforma del diritto societario

“La maggioranza di centrodestra – commenta l’assessore regionale a bilancio, finanze e programmazione Marco Montemagni– nonostante le proteste delle cooperative e le indicazioni politiche e sociali venute in queste settimane ha, purtroppo, voluto portare un attacco inaudito alla cooperazione italiana”.
Per Montemagni “viene colpita alla radice una peculiare realtà imprenditoriale, dividendola con distinzioni artificiose per applicare, ad una parte delle imprese cooperative la disciplina prevista per le Spa e le Srl”.

“E’ un atto grave e preoccupante – prosegue - che va a minare un soggetto economico e sociale riconosciuto e tutelato dalla Costituzione (art. 45). Ciò avviene dopo un crescendo di attacchi di forze ostili alla cooperazione, forze che spesso sono portatrici di ben individuati e corposi interessi. Si tenta di rompere l’unità del movimento cooperativo, omologando le grandi cooperative alle imprese capitalistiche e marginalizzando le cooperative minori”.
“Da toscano – sono ancora parole di Montemagni - dico questo con un senso di amarezza ancora più profonda, consapevole che la cooperazione è una significativa parte dell’economia, della società e della storia di questa regione: duemila cooperative associate alle Centrali, oltre quarantamila occupati, quindicimila miliardi di fatturato, un milione e cinquecentomila soci, un grande patrimonio sociale ed intergenerazionale.

La giunta regionale fin dall’inizio di questa vicenda si è schierata nettamente a fianco del movimento cooperativo. Questo impegno prosegue e si rafforza affinché al Senato siano modificate nel profondo le norme contenute nel testo approvato alla Camera”. “Il problema che è aperto - sostiene l’assessore - non riguarda solo la cooperazione ma riguarda tutto il Paese”. “I necessari adeguamenti legislativi – conclude - devono far sì che la cooperazione italiana venga salvaguardata nei suoi tratti distintivi che l’hanno resa fattore di sviluppo economico e sociale di primaria grandezza per la Toscana e per l’Italia.

E’ da ribadire con forza che un reale pluralismo imprenditoriale è fondamentale per la stessa democrazia”.

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