Gli Uffici regionali per la tutela del territorio sostituiscono il Genio Civile

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 Agosto 2001 12:53
Gli Uffici regionali per la tutela del territorio sostituiscono il Genio Civile

FIRENZE- Per rintracciare le loro origini bisogna addirittura risalire al 1816, quando il Regno di Sardegna decise di affiancare agli ingegneri militari una “magistratura” di ingegneri civili. E per quanto riguarda la Toscana la loro storia inizia almeno nel 1861, quando, all’indomani dell’Unità di Italia, fu deciso di riunire i Corpi degli ingegneri di Acque, Ponti e Strade delle “province” toscane, napoletane e della Sicilia nel Corpo reale del Genio civile. Sono quasi tre secoli di storia – con quasi un quarto di secolo di dipendenza dalle Regioni, a cui gli uffici del Genio civile erano stati trasferiti nel 1977 – a cui la Toscana ha adesso messo la parola fine.

Sulla base di una delibera approvata dalla giunta, su iniziativa dell’assessore all’organizzazione e al personale, Carla Guidi, e sulla base del lavoro del Dipartimento delle politiche territoriali e ambientali, la Regione Toscana ha infatti deciso di sopprimere gli uffici del Genio Civile, sostituendoli con gli Uffici regionali per la tutela del territorio. “Il cambiamento non è solo di nome, ma riflette una modifica sostanziale delle competenze – spiega l’assessore all’ambiente e alla tutela del territorio, Tommaso Franci – Infatti la Regione non esegue più ordinariamente opere pubbliche, quelle appunto di genio civile, mentre con l’attuazione della legge regionale in materia di difesa del suolo sono state trasferite alle Province tutte le funzioni relative alla polizia idraulica.

Era insomma necessario cambiare i vecchi uffici del Genio civile, in modo da adeguarli al nuovo ruolo della Regione, per quanto riguarda ad esempio la pianificazione dei bacini idrografici, l’istruttoria idrogeologica degli strumenti urbanistici, i controlli relativi alla normativa antisismica, le valutazioni sulla compatibilità degli interventi con le risorse naturali del territorio”. D’ora in poi avremo dunque sette uffici regionali per la tutela del territorio, distribuiti nelle province toscane.

Avranno un ufficio comune Lucca e Massa Carrara, Grosseto e Siena, Pistoia e Prato. Di particolare rilievo è anche il fatto che con la delibera che ha definito la riorganizzazione degli uffici si sia previsto anche una specializzazione a livello regionale di questi ultimi, per quanto riguarda le attività di ricerca, di studio di fattibilità e di supporto tecnico. In questo modo l’ufficio di Livorno avrà funzioni su scala regionale per le opere marittime e la dinamica costiera, quello di Lucca e Massa Carrara per le opere idraulico-forestali e la stabilità dei versanti, quello di Grosseto e Siena per il consolidamento degli abitati, quello di Pistoia e Prato per le tecnologie e le infrastrutture relative al ciclo delle acque, quello di Firenze per le gallerie ferroviarie e stradali, quello di Pisa per le casse di espansione, quello di Arezzo per gli invasi.

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