Cittadina onoraria di Firenze per Ngawang SanGdrol la monaca tibetana che lotta per la libertà del suo paese

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 luglio 2001 19:15
Cittadina onoraria di Firenze per Ngawang SanGdrol la monaca tibetana che lotta per la libertà del suo paese

Ngawang SanGdrol, la monaca tibetana più volte arrestata e condannata per la sua attività non violenta a favore della libertà del suo paese, è diventata cittadina onoraria di Firenze. Lo ha deciso ieri pomeriggio il Consiglio comunale, approvando una mozione presentata dal gruppo dei Verdi. «Questa decisione - ha spiegato il capogruppo Alessio Papini - è un’occasione per riportare l’attenzione sulla difficile situazione del Tibet. Nonostante alcuni film sull’argomento, l’occupazione del Tibet da parte della Cina è in secondo piano rispetto ad analoghe situazioni, geograficamente più vicine.

Il caso del Tibet è particolarmente doloroso perché, oltre all’occupazione, è stata messa in atto la distruzione del patrimonio culturale e religioso tibetano, patrimonio che è alla base di importanti confessioni buddiste». Secondo Papini «la cittadinanza onoraria a Ngawang Sangdrol, insieme alla focalizzazione dell’attenzione internazionale sulla Cina che ospiterà le Olimpiadi del 2008, è l’occasione per fare pressione sulla Cina per l’autodeterminazione del popolo tibetano. Ngawang Sangdrol, una monaca, fu arrestata nel 1990 a 13 anni solo perché aveva gridato slogan per l’indipendenza del Tibet e venne picchiata tanto duramente da riportare danni perenni alle mani.

Per questo reato venne condannata ad una pena di nove anni. Nel 1996 è stata condannata ad altri nove anni di pena per non essersi alzata in piedi all’ingresso di un ufficiale cinese». «Il gruppo di lavoro dell’ONU sulle detenzioni arbitrarie - ha concluso il capogruppo dei Verdi - ha dichiarato illegale la condanna. Se non subirà ulteriori incrementi di pena uscirà dal carcere nel 2010 per un totale di 18 anni di carcere e solo per aver richiesto in modo non violento l’indipendenza del suo paese»

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