E' una giornata di completo lutto per tutto il mondo del calcio ma in generale per tutti gli amanti del vero sport. Antonino Currò, il 23enne tifoso del Messina Calcio, rimasto ferito da una bomba carta lanciata nel corso della partita di finale dei play-off di serie C1 tra Messina e Catania, è deceduto al Policlinico Universitario di Messina dov'era ricoverato dallo scorso 17 giugno, giorno in cui si era disputata la sfida. Currò non si è mai ripreso dal coma e inutili sono stati i tentativi di salvataggio dei medici del nosocomio siciliano.
Ora attendiamo un'esemplare condanna al tifoso catanese, reo del lancio, identificato pochi giorni dopo il ferimento di Currò dalle forze dell'ordine. Inoltre è necessario che l'uccisione del giovane tifoso messinese, perchè di questo si tratta, porti ad una serie riflessione coloro che amministrano(in tutti i sensi) il calcio italiano. Nelle curve del nostro paese è da più tempo in vigore una nuova moda; il lancio di fumogeni (con dentro le bombe carte) verso il settore dei tifosi ospiti. In questa stagione molti ragazzi, ignari del pericolo, hanno raccolto i fumogeni rimanendo gravemente feriti.
Eppure tutto questo è sempre passato in secondo piano di fronte a vittorie, passaporti, doping e scommesse non regolari. Ora Currò ha perduto la vita, a 23 anni, per seguire una partita. Tutto questo non ha senso e sono necessari provvedimenti urgenti perchè una giovane vita non sia dimenticata. Se questo dev’essere il calcio del 2000 allora facciamola finita!!! La redazione sportiva di Nove esprime le sue più sentite condoglianze ai famigliari del giovane messinese.
